Dopo oltre dieci anni nel settore giovanile della Juventus, Filippo Dadone ha deciso di iniziare la sua prima avventura tra i grandi con la maglia del Mestre. In arancionero il portiere sta trovando la continuità che cercava e adesso ha in testa un solo obiettivo: i playoff con il Mestre.
Dadone, cosa porta la convincente vittoria contro il San Giorgio Sedico?
“Il momento della stagione è molto importante, ci stiamo giocando l’accesso ai playoff e il successo di domenica scorsa ci regale grande entusiasmo. Avremo tanti scontri diretti nelle prossime partite, ogni vittoria ci deve caricare e spronare a fare sempre di meglio. La pandemia ha condizionato questa annata calcistica, l’anno è stato lungo e ci sono state tante pause. Inizia anche a fare caldo e tutte le squadre stanno accusando un po’ di stanchezza, da adesso serve ancora maggiore concentrazione. In questi momenti della stagione esserci con la testa può portare più punti della tattica. La testa è spesso più importante delle gambe”.
È arrivato al Mestre a gennaio, come si sta trovando?
“Qui son riuscito a trovare la tranquillità necessaria per allenarmi e giocare che cercavo. Venivo da due infortuni gravi ed è stato importante trovare l’ambiente ideale. Alla Juventus sono stato un privilegiato, ho avuto le migliori cure e la riabilitazione è andata nel migliore dei modi, a Mestre ho invece trovato continuità negli allenamenti e, dopo un periodo di assestamento, ho potuto iniziare nuovamente a giocare. La situazione poteva essere complicata, ringrazio la società e il Mister per avermi aiutato e dato fiducia”.
Didone, lasciare dopo dieci anni la Juventus è stato difficile?
“Certamente, il legame che avevo creato con la società, gli allenatori ed i compagni era molto forte. Abbandonare il club che mi ha accolto quando ero piccolo non è stato facile, ma al Mestre ho trovato molti giovani e, per me che arrivavo dal settore giovanile, questo è stato un bene. Siamo tanti ragazzi, con alcuni viviamo insieme, e penso che questa esperienza, la mia prima, tra i grandi possa portarmi solo vantaggi e farmi crescere”.
Le piace il girone del proprio campionato?
“Appena arrivato ero stato avvertito della competitività del girone, tante squadre puntano alla promozione e devo dire che sono davvero attrezzate, ci sono giocatori di talento ed alcuni di questi superiori alla categoria. Anche noi abbiamo giocatori che spiccano tra tutti per la loro qualità e che affiancati da molto giovani hanno creato un giusto ed interessante mix”.
Dadone, come portiere, qual è il suo modello?
“Essendo cresciuto nella sua stessa squadra, rispondere Buffon può sembrare scontato ma da quando ero piccolo ha sempre rappresentato la mia principale fonte d’ispirazione. Ovviamente si tratta di un modello unico, impossibile da imitare. Cerco di guardarlo e rubare ogni suo piccolo segreto utile per migliorarmi”.
Ph. Marco De Toni