Prendete un ex professionista di football americano e un attore agli inizi. Metteteli in un gruppo grazie all’amore per il blues e rock ‘n’ roll che esordisce al Saturday Night Live. Siamo nel 1978. Nasce la leggenda dei Blues Brothers. Poi ciò che non ti aspetti. Passano due anni. Ed esiste una pellicola, una particolare pellicola che ogni amante del blues ha visto almeno una volta nella sua vita, e che si porta tuttora nel cuore. The Blues Brothers, di John Landis, con protagonisti i membri dell’omonimo duo, uscì nei cinema statunitensi nel 1980, e batté in incassi Star Wars – L’Impero Colpisce Ancora, uscito lo stesso anno. Il film narrante le vicende dei fratelli Blues diventò un vero e proprio cult, ma anche l’apparizione più rappresentativa della carriera sul grande schermo di John Belushi. Nella vita reale, Belushi e Dan Aykroyd, alias Jake e Elwood Blues, sono comici e musicisti, ma come si sono conosciuti, e com’è nata la loro leggenda? Ecco la storia dei Blues Brothers.
Dagli inizi alla leggendaria pellicola: la storia dei Blues Brothers


Dan Aykroyd e John Belushi, che ai tempi avevano rispettivamente 20 e 24 anni, si conobbero nel 1973 a Toronto, Canada, nel locale di Aykroyd, dove quest’ultimo suonò in alcune band, inseguendo la sua grande passione per la musica. I due entrarono in contatto reciprocamente grazie a un collettivo di comici che entrambi frequentavano, e che operava fra Toronto e Chicago, la città di Belushi. Se questo era più appassionato di rock anni settanta, il suo compare era orientato piuttosto sul blues, e faticava a credere che uno di Chicago non condividesse la sua passione. Come si suol dire però; gli opposti si attraggono, e fra i due musicisti nacque una grande amicizia.
Le differenze
Dan Aykroyd era meticoloso, maniacale e riflessivo, mentre Belushi era un tipo esuberante, definito un teenager troppo cresciuto, e sregolato. Ma diventò presto un fan del blues. Nel 1975 i due entrarono nel cast del Saturday Night Live, e da lì a poco ci fecero entrare anche la loro musica. Aykroyd infatti suonava l’armonica, e Belushi una volta suonava la batteria e gli piaceva cantare. L’idea di creare i Blues Brothers venne all’interprete di Elwood, con la collaborazione di Howard Shore; amico musicista di Toronto futuro compositore di colonne sonore, per le quali vincerà tre Oscar grazie a quelle de Il Signore degli Anelli. Aykroyd e Belushi, quest’ultimo nel ruolo del frontman e dello showman, cominciarono così a suonare dal vivo in diversi locali, per poi arrivare al Saturday Night Live, anche se in un unico sketch in cui i due erano vestiti da api.
I Blues Brothers in Tv
I Blues Brothers approdarono sul piccolo schermo nel 1978 come ospiti di un programma dell’attore e comico Steve Martin, dove cantarono Hey Bartender di Floyd Dixon. Nel mentre, al cinema uscì il film, diretto dallo stesso regista del futuro successo The Blues Brothers, Animal House, in cui John Belushi recitava nei panni di Bluetarsky. Ciò contribuì a rendere il musicista ancora più noto. Inoltre, lo stesso anno, Martin chiese al duo di diventare la sua band di apertura per le nove serate del suo show a Los Angeles. Ebbero un aiuto da un’importante personalità del mondo dello spettacolo, uno dei musicisti dell’orchestra del Saturday Night Live: Paul Shaffer.


Il film
Tra gag e sketch esilaranti, inseguimenti rocamboleschi e musica black, “The Blues Brothers” è diventato una delle leggende della storia del cinema. La storia della missione per “conto di Dio” di Jake ed Elwood Blues arrivò esattamente 40 anni fa nelle sale americane. Diretto da John Landis, ha consacrato i suoi due protagonisti, John Belushi e Dan Aykroyd, diventando parte della cultura pop grazie anche a una colonna sonora travolgente e a un cast stellare di musicisti e cantanti. Dove il finale non poteva che essere un richiamo all’amore.
Un cult incredibile
All’epoca inconsueto mix di musical, commedia e film d’azione, è uno degli esempi di cinema americano fracassone, goliardico e coinvolgente e fece sì che una generazione di colpo scoprisse l’importanza della musica afroamericana (jazz, blues e soul), grazie a leggende come Aretha Franklin, John Lee Hooker, James Brown e Cab Calloway, Ray Charles.


La storia
Dopo il rilascio di Jake Blues dalla prigione, lui e il fratello Elwood fanno visita a “La Pinguina”, l’ultima delle suore che li ha allevati in orfanotrofio. Apprendono che l’arcidiocesi smetterà di sostenere la scuola e venderà l’orfanotrofio. L’unico modo per mantenere aperto il posto è pagare la tassa di 5000 dollari sulla proprietà entro 11 giorni. Così decidono di organizzare un concerto con la loro vecchia band utilizzando ogni sorta di espediente. Ma mentre cercano di compiere la loro “missione”, nemici e ostacoli si moltiplicheranno lungo la strada.
Una vera band prima del film
Il gruppo musicale dei Blues Brothers viene fondato nel 1978 dagli attori comici Dan Aykroyd e John Belushi. La band nacque come parte di uno sketch musicale per il Saturday Night Live, programma cult tra satira e comicità sulla Nbc, facendo il suo debutto come ospite musicale nella puntata del 22 aprile 1978. La coppia, affiancata da una band stabile (Steve Cropper, Lou Marini, Donald Duck Dunn, Matt Guitar Murphy, tra gli altri) iniziò a provare per una serie di concerti all’Universal Amphitheatre di Los Angeles, dove esordirono il 9 settembre 1978, introdotti dal comico Steve Martin. Il primo concerto divenne un disco live, pubblicato sempre del 1978 “A Briefcase full of blues”, arrivò al numero uno delle classifiche americane e ottenne due dischi di platino.
L’insuccesso iniziale dei Blues Brothers
Il film al suo debutto negli States con 57 milioni d’incasso venne considerato un flop. Secondo Aykroyd parte dell’insuccesso iniziale è da attribuire al razzismo. In molti cinema degli Stati del sud si rifiutarono infatti di programmarlo a causa del fatto che nel cast c’erano troppo afroamericani, sostenendo che i bianchi non sarebbero andati a vederlo. Successivamente, ironia della sorte, gli incassi europei del film di Landis portarono “The Blues Brothers” a raddoppiare quelli nazionali e a totalizzare 115 milioni.


Men in black
Vestito nero, cappello nero, gli inconfondibili occhiali scuri: sono i tratti distintivi del look dei Blues Brothers. Nel film quando Aretha Franklin parla di Jake ed Elwood li descrive come due che “sembrano della Cia o qualcosa del genere”. È un accenno alla genesi dei due personaggi, nati da uno sketch sempre del “Saturday Night Live” in cui Belushi ed Aykroyd interpretavano due improbabili agenti segreti del presidente Ford (interpretato da Chevy Chase). Piccola chicca. Sapete cosa ordinano? Elwood pane bianco tostato liscio e Jake la bellezza di 4 polli fritti. Alla domanda di Aretha “Quale parte vuoi del pollo”, Belushi risponde serafico “4 polli interi e una coca”!
Una curiosità. Nel film gli occhiali li toglie solo Jake davanti a una scatenata Carrie Fisher che lo vuole morto. Per salvare la pelle il buon Belushi che l’aveva abbandonata all’altare reciterà una frase che passerà alla storia. «Non ti ho tradito. Dico sul serio. Ero… rimasto senza benzina. Avevo una gomma a terra. Non avevo i soldi per prendere il taxi. La tintoria non mi aveva portato il tight. C’era il funerale di mia madre! Era crollata la casa! C’è stato un terremoto! Una tremenda inondazione! Le cavallette! Non è stata colpa mia! Lo giuro su Dio!»
Nel nome di Belushi
Nel film, mentre si trovano in una cabina telefonica, Elwood chiede a Jake: “Chi chiamerai?” Questa stessa battuta divenne lo slogan pubblicitario di “Ghostbusters” scritto e interpretato dallo stesso Dan Aykroyd. La parte di Peter Venkman era stata inizialmente scritta pensando a John Belushi, anche se a causa della sua prematura morte andò poi Bill Murray.
I camei
Oltre a James Brown (il reverendo Cleophus), Ray Charles (il proprietario del negozio di strumenti), Aretha Franklin e John Lee Hooker, nella pellicola appaiono Carrie Fisher, scatenata fidanzata di Jake, Twiggy, l’avvenente bionda in una Jaguar cabriolet che fa conoscenza con Elwood al distributore di benzina, Steven Spielberg l’impiegato dell’ufficio delle tasse, John Landis nel ruolo del poliziotto “Trooper La Fong” nella scena dell’inseguimento nel centro commerciale, Frank Oz, regista e burattinaio dei Muppet, interpreta l’ufficiale della prigione che consegna a Jake gli effetti personali all’uscita dal carcere.
L’amore sul set
Carrie Fisher si fidanzò con Dan Aykroyd durante le riprese del film, poco dopo lui la salvò dal soffocamento (colpa di un cavoletto di Bruxelles), applicando la manovra di Heimlich. Sembra sia stata proprio la Fisher a suggerire di inserire nel film anche alcune canzoni country di cui era appassionata. Nasce così la famosa scena al Bob’s Country Bunker con la sigla della serie TV Gli uomini della prateria (Rawhide) di cui erano gli autori e la ballata Stand by Your Man.


Guinnes e Bluesmobile
Durante le riprese sono state distrutte 103 auto. Per questa cifra il film è entrato nel Guinnes dei primati. Il cinema americano anni 80 è stato segnato dalle auto a tema (vedi “Ritorno al futuro” e “Ghostbusters”). La Bluesmobile del film è una Dodge Monaco 1974. I veicoli utilizzati nel film sono auto della polizia acquistate dalla California Highway Patrol. Dodici Bluesmobiles sono state usate nel film, tra cui una che è stata costruita solo per cadere a pezzi.
Belushi e i Blues Brothers
Forse pochi sanno che John Belushi era di origine albanese. Prima di dedicarsi al cinema e alla musica è stato anche un ottimo giocatore di football americano al college tanto da entrare nel roster dei Dolphin di Miami con i quali al primo anno arrivò ai quarti di finale del Superbowl. Durò solo una stagione. Poi la passione per la musica fu la sua scelta definitiva. Considerato all’epoca del suo debutto al Saturday Night Live come uno dei maggiori talenti comici statunitensi, è rimasto celebre soprattutto per i due film (ne girò in totale solamente otto prima della prematura scomparsa) diretti da John Landis, Animal House (1978) e soprattutto The Blues Brothers (1980). Belushi morì il 5 marzo 1982 a Hollywood, California, dopo un’intossicazione dovuta a una miscela di cocaina ed eroina (speedball) all’età di 33 anni.
L’addio al fratello grande dei Blues Brothers


John Belushi riposa all’Abel’s Hill Cemetery a Martha’s Vineyard, Massachusetts; ai suoi funerali, tenutisi con rito ortodosso, furono presenti il suo grande amico Dan Aykroyd sulla sua moto, seguito dal fratello Jim, dai genitori Adam e Agnes, dai fratelli Billy e Marian e da tutti gli amici e conoscenti che avevano lavorato con lui: Bill Murray, Chevy Chase, Eric Idle, Carrie Fisher e altri. Pochi mesi prima di morire John, scherzando, aveva chiesto a Dan se al suo funerale gli avrebbe suonato la canzone The 2000 Pound Bee (traducibile in italiano come “L’ape da una tonnellata”) dei The Ventures: l’amico mantenne la promessa.
Lunga vita ai Blues Brothers
Giacca e cravatta e occhiali neri: Jake e Elwood Blues diventarono un’icona, e il film, caratterizzato dalla musica, dalla comicità dei personaggi e dai numeri da acrobata di Belushi, ebbe un enorme successo. Briefcase Full of Blues, l’album pubblicato due anni prima dell’uscita della pellicola, arrivò ai vertici delle classifiche statunitensi, aggiudicandosi pure due dischi di platino. L’idea per la strampalata trama di The Blues Brothers fu dell’attore di Jake Blues, e il suo compare Dan Aykroyd ne fu subito entusiasta. Tra musica e risate, questa pellicola rimarrà un classico intramontabile.