Ricordo ancora quel mezzogiorno a pranzo, tornando da scuola, trovai seduto a tavola anche mio padre oltre a mio fratello più grande e una sorella più piccola. Era strano perché prima delle tre del pomeriggio non arrivava mai a casa. Gestiva infatti con un socio due posteggi al mercato ittico di Venezia. Si alzava alle 4 del mattino rientrando verso le tre del pomeriggio, alla domenica lavorava e niente ferie. Quel posteggio era stato il suo sogno. Fin da quando finita la guerra che aveva combattuto tra i motori di aerei da revisionare e riparare, era tornato a quella che era la prima occupazione lavorativa di Burano: la pesca. Chi avrebbe immaginato che nel mio futuro ci sarebbe stato il baccalà?
Un preavviso o un segno del destino?
Capii subito che stava per succedere qualcosa di importante. Cominciò col dire che presto avremmo attraversato un periodo di difficoltà perché il socio con cui lavorava aveva deciso di sciogliere la società e questo voleva dire che li a qualche mese si sarebbe trovato da solo con pochi fornitori e non in grado di poter quindi pagare altro personale. Quindi o io o mio fratello dovevamo lasciare gli studi e lavorare con lui. Io e mio fratello ci guardammo, lui era quasi al diploma di geometra io avevo appena iniziato la superiori.” Vengo io! “ dissi e così cominciò un nuovo capitola della nostra azienda.
La mia prima esperienza col pesce
Avevo quindici anni non conoscevo il pesce, non sapevo nulla di commercio e contabilità, ma avevo dentro di me tanta voglia di imparare e conoscere cose nuove, voglia che ho mantenuto ancora dopo oltre cinquant’anni di attività. Così iniziai a lavorare al mercato ittico di Venezia che era considerato per volume di affari e arrivi di merce da tutto il mondo il secondo in Italia.
Dai gamberi al baccalà
I primi anni furono difficili ma poi avevamo aperto, con dei commercianti siciliani da Mazara del Vallo, un grosso commercio di gamberi rosa, moscardini, pesce spada e altro pesce che veniva pescato nel ”mammelone”, che era una zona di pesca che sta tra la Sicilia e la Tunisia dove il pesce trova per temperatura dell’acqua e per i fondali un posto ideale per nutrirsi e riprodursi. Naturalmente la zona era quasi una coperta che sia i mazaresi che i tunisini cercavano di tirare a sé e quindi ne nacque una guerra che sfociò in sequestri di barche, fughe ,perdita del pescato e scioperi delle marinerie siciliane.
Altri problemi
Quando ritornò la calma nulla fu più come prima. I mazaresi non poterono più pescare in quelle zone e dovettero fare più ore di navigazione per poter arrivare vicino alla Libia, ma non ritornavano in porto se non quando avevano riempito la stiva del peschereccio di pescato che naturalmente veniva quasi completamente congelato. Un commercio con Mazara che mio padre aveva profetizzato doveva durare fino alla pensione, nel giro di qualche anno si ridusse drasticamente fino a diventare marginale.
Il baccalà entra nella mia vita
Intanto già vendevamo lo stoccafisso qualcosa alle pescherie approfittando che molti negozi di alimentari in città chiudevano per raggiunti limiti di pensionamento o sotto la pressione della grande distribuzione che di lì a poco avrebbe rivoluzionato la rete distributiva alimentare. Capii che il momento era opportuno per cominciare investire più risorse sul quel prodotto di cui avevo solo ricordi d’infanzia, ma che non conoscevo. Allargai la cerchia di clientela, quindi non solo pescherie ma negozi di alimentari, ristoranti e anche la grande distribuzione. Presi con me alcuni agenti e cominciai a costruire una prima rete di vendita.
Baccalà e lavorazione
Lo Stocco nel Triveneto va battuto, io mi servivo di un signore che batteva il baccalà in un garage in una laterale di via Napoli a Mestre che si faceva aiutare dalla giovane figlia.Poverina doveva avere qualche problemino con l ‘odore perché di lì a poco il papà smise di lavorare perché era rimasto solo. Cosi cominciai a comprare un macchina snervatrice, come viene chiamata ora, che mi permetteva di lavorare il pesce direttamente nel mio stabilimento. Allora compravo il pesce a Genova da importanti ditte che importavano dalla Norvegia e lo distribuivano nel Nord Italia ma da battere e questi dovevano poi a loro cura e spesa batterlo.
L’inizio dell’avventura
A Mestre c’era un famosissimo negozio di alimentari dove il titolare si batteva il baccalà, ma un giorno in un momento di distrazione ebbe un incidente egli fu amputata una mano E questo era l anello debole della loro distribuzione: vendevano la materia prima ma non davano servizi. Così cominciammo a vendere si lo stoccafisso ma battuto, confezionato in film, sottovuoto, fino ad arrivare ad ammolarlo, spinarlo…
La rivoluzione
Ma la vera rivoluzione del prodotto l’ abbiamo fatta creando lo “Stocco Facile “ che permette da subito di poter preparare ,nelle ricette classiche o crearne di nuove , a casa in pochissimo tempo senza fastidiosi odori e senza sporcare. Importare direttamente lo stoccafisso a questo punto diventava obbligatorio per avere il prodotto che meglio rispondeva alle esigenze della mia clientela che mi richiedeva con la qualità anche un prezzo competitivo.
I viaggi per il baccalà
Cominciai con un produttore delle Lofoten di Reine un piccolo villaggio di un migliaio di abitanti, ma nel giro di qualche anno allargai ad altri produttori delle isole vicine Værøy, Røst, Hennisverg. Ora visitiamo più volte i nostri fornitori durante l anno per vedere e controllare la produzione , che è si balia dei venti freddi che arrivano dal nord e della neve che ricopre le rastrelliere ma ha sempre bisogno del tocco “magico” dell’uomo.
La mia passione
Spesso vado a pesca anch’io e devo dire che è una bella emozione tirare a bordo i merluzzi ancora vivi. Che cercano disperatamente di liberarsi dell’amo. Sono salito anche su un grosso peschereccio e per salire in plancia ho dovuto togliermi le scarpe per non sporcare la moquette. E lì sono rabbrividito guardando la strumentazione di bordo. Tra computer e sonar ho capito che il merluzzo con quei pescherecci così attrezzati non ha nessuna via di scampo. Viene braccato, aggirato e catturato con enormi reti che lo chiudono come in sacco dal peso anche di una tonnellata. Per fortuna in Norvegia la pesca è contingentata e raggiunto il quantitativo assegnato il peschereccio si ferma o va a pesca di aringhe o alibut.
Baccalà e Nord Europa
Quindi un buon rapporto diretto con i produttori e conoscenza del prodotto che viene selezionato in Norvegia. E noi qui poi lo battiamo e lo ricontrolliamo sono essenziali per poter soddisfare le richieste dei nostri clienti e dare risposta alle loro aspettative. Ormai con l ‘ingresso in azienda dei miei tre figli abbiamo raggiunto dei connotati di industria alimentare. E studiamo di continuo nuovi prodotti da poter offrire per seguire le tendenze di mercato. Ma sono orgoglioso di rimanere sempre un azienda famigliare dove in fondo il guadagno è si lo scopo e la priorità. Ma non è la sola..
60 anni di festa
Il 30 agosto festeggiamo i 60 di attività anniversario ricavato da un documento ufficiale del Comune di Venezia del 30 agosto 1960. Anche se papà da un decennio era già in commercio. Per il futuro c’è ancora tanta voglia di continuare e lavorare investendo nuove risorse, ma intanto godiamoci questo momento e facciamo festa.
Sono la mamma di Elisa e volevo complimentarmi (dopo aver letto di come durante questi 60 anni sei arrivato al baccalà) per il meritato successo e per la tua stupenda famiglia. Un grande abbraccio a tutti e uno speciale a Paola.