Lo stop agli eventi fieristici imposto dall’ultimo Dpcm ci costringe a spostare l’Arredamont dal calendario nel prossimo mese di dicembre, purtroppo senza nessuna certezza. Ad oggi non sappiamo se l’appuntamento più tradizionale di Longarone Fiere dopo la Mig – Mostra internazionale del gelato, potrà essere recuperato in periodo natalizio oppure no. Le conseguenze per l’ente Fiera, per Longarone e per l’economia provinciale sono incalcolabili, lo sappiamo. E per noi Arredamont è sempre un orgoglio.
Un orgoglio dal 1978
Arredamont dal 1978 ad oggi ha sempre rappresentato l’orgoglio della montagna e il glamour dell’arredare in montagna. Un simbolo del saper fare e del buon gusto, ma anche un momento di grande respiro per la nostra economia. I danni economici dell’annullamento della fiera saranno di milioni di euro, non tanto per Longarone, quanto per l’intera provincia, che avrebbe avuto nell’Arredamont un momento di ripartenza straordinario. Un danno soprattutto per l’indotto che la manifestazione crea sul territorio e per i mancati introiti di quelle aziende che anche quest’anno avevano creduto nella fiera nonostante le incertezze del periodo e che contavano di poter raccogliere durante l’evento fieristico quegli ordini che avrebbero potuto assicurare loro una certa solidità economica per i prossimi mesi. Così non sarà.
Cos’è Arredamont
Perchè questo è soprattutto Arredamont, la fiera nata per la famiglie dove poter quanto di meglio il mercato possa offrire per la casa di montagna con una gamma completa di produzioni anche su misura. Un evento che si è sempre più specializzato negli anni attirando l’attenzione di visitatori provenienti non solo dal nostro Paese, ma anche dall’estero.
Il nostro orgoglio e il mio augurio
Sono convinto che la pandemia e il lockdown abbiano riportato il vivere in montagna, al di là dell’aspetto turistico, come la soluzione di vita per molte famiglie. Aprire le finestre ed essere di fronte alle nostre meravigliose montagne rispetto alle grandi città ha modificato il pensiero di tante famiglie. Con un’impennata delle richieste immobiliari e la conseguente esigenza di ristrutturare e arredare. Noi comunque non molliamo pur dovendo prendere atto delle nuove misure restrittive per contrastare il virus. Con l’augurio che davvero ci possano essere ristori economici per le attività costrette a fermarsi. E poi la creazione di occasioni vere per la ripartenza, per il lavoro, per il benessere, per tornare a sognare come prima del Covid. E la fiera non potrà che contribuire alla ripresa della nostra economia.