Allora, mettiamola così; il mio gradito compito è quello di portarvi a conoscere o riscoprire angoli di Veneto, magari suggerendovi dei week end alternativi o anche semplicemente delle visite di giornata. Mi è stato chiesto di scrivere del Nord Est, in fin dei conti la rivista è proprio www.enordest.it, per cui almeno per una volta, mi sento autorizzato ad andare “fuori confine” per raccontarvi di una destinazione che personalmente mi serba bei ricordi di bambino ma poi vi parlerò con l’aiuto di un “amico” di un luogo dove non sono ancora andato, ma non vedo l’ora d’andarci! Come dicevo siamo all’estero, o per meglio dire, siamo fuori dal Veneto e per la precisione in Trentino, anche se il posto di cui vi voglio raccontare “xe proprio dea dea strada” (aldilà della strada), sto parlando della zona di Tesino e dei Monti Lagorai.
Il mio ricordo del Tesino passando per Caoria
Per molti anni quand’ero piccolo non passava estate che assieme alla nonna Jolanda alla zia Teresa e a me fameja, non passassi un’po’ di giorni in quel di Caoria, un paesino dove oramai non vado da tantissimo tempo! (mi sa che devo tornarci prima o poi)
Dov’è Caoria? Se vi dicessi che è alla fine del mondo non mi credereste, però vi garantisco che se non è la fine del mondo poco ci manca. Considerate che la strada che porta a Caoria finisce a Caoria, se proseguivi, poi c’erano una chiesetta degli alpini (ottima zona per andare a funghi) una Baita con un Bar ed un laghetto di 4 mt per 3mt per la pesca alle trote!
Il laghetto era cosi piccolo e così ricolmo di trote che quando i bambini (come me) gettavano la canna, vedevi le trote che facevano a gara per abboccare con il chiaro intento di suicidarsi pur d’uscire da quel lager, però per i bambini era una soddisfazione incredibile, potevi dire d’essere un pescatore provetto, ogni lancio una trota!
Tornando alla strada oltre a Caoria, c’erano solo boschi e ruscelli, un paradiso specialmente a settembre per i “fungomani”!
In realtà non volevo parlarvi di Caoria, ma di Castel Tesino e dintorni, “paesini” di Montagna ricchi di sorprese che sorgono al di la del Passo del Brocon, altro luogo incantevole dei Monti Lagorai.
Tesino, trino et uno
Di Tesino, di Castel Tesino e di Cinte Tesino vi voglio segnalare 3 cose, il parco didattico “L’Arboreto di Tesino ed il Giardino d’Europa, le grotte, ed infine un luogo mistico, ma proprio tanto mistico, un luogo che come dicevo non conosco direttamente ma vi racconto con le parole di chi quel luogo lo ha creato!
Partiamo con ordine
A Tesino, c’è l’ Arboreto del Tesino, si tratta di un sentiero didattico di notevole interesse botanico-paesaggistico, ideale sia per gli appassionati di botanica, sia per chi desidera immergersi nella natura. E una vera e propria passeggiata per chi ama rilassarsi, in qualunque periodo dell’anno; questa passeggiata saprà stupirvi con la magia dei colori, quei colori che solo la natura è in grado di regalare, si passa dal verde estivo fino a tutte le tonalità di marrone del periodo autunnale.
Se poi oltre la passeggiata nell’Arboreto, che dura circa un oretta e che si snoda tra prati, ambienti umidi e nuclei di bosco, costituendo una interessante alternativa per chi desidera immergersi nella natura, senza dover affrontare le più impegnative escursioni d’alta quota, ecco, se andate oltre, c’è il Giardino d’Europa De Gasperi, una piccola opera d’arte “floreale” dedicata al grande statista trentino ed in questo caso l’esplosione di colori in primavera merita la visita!
Le grotte di Castel Tesino
Queste grotte, che è bene precisarlo, sono le uniche visitabili del territorio trentino, furono scoperte per caso ( come spesso accade) solo nel 1927, la grotta si trova sulla riva destra del torrente Senaiga ed ha uno sviluppo di 700 m.
Serpeggiando all’interno della montagna per circa 400 metri, la Grotta di Castello Tesino è una cavità di natura carsica caratterizzata da gallerie, arabeschi, stalattiti e stalagmiti formatisi nel corso dei millenni.
La grotta reca in vari punti strani segni incavati nelle pareti attribuiti all’Ursus Speleus Ros, l’orso delle caverne, contemporaneo all’uomo preistorico del Quaternario. In Trentino se ne hanno solo frammentari resti fossili e la Grotta di Castello Tesino rimane a tutt’oggi l’unica caverna che conserva queste rare e preziose tracce.
La grotta è visitabile solo con guida e su prenotazione se penate d’andarci, questo è il numero da contattare APT Valsugana – Tel. (0039) 0461 727730 l’altezza minima per accedere alla grotta è di 110 cm
L’escursione ha una durata di mezza giornata (3-3,5 h): il sentiero di avvicinamento alla grotta ha un centinaio di metri di dislivello (circa quaranta minuti); la visita all’interno della grotta dura circa 1 ora e mezza; si ripercorre quindi il sentiero per tornare al parcheggio (circa 50 minuti), che sia chiaro, ci sono stato anch’io, ergo; la possono visitare tutti, anche i ragazzini, anzi, forse per loro è un escursione che li fa sentire un’po’ Indiana Jones.
La “saggezza” di Tesino
Veniamo adesso al pezzo forte di questa settimana o quanto meno ad un posto che mi affascina e che aspetto l’occasione giusta per andare più che a vederlo, a “sentirlo” sto parlando del Tempio Buddhista Tenryuzanji. Siamo in quel di Cinte Tesino ed ho chiesto all’amico “social” il Reverendo Seiun nonché fondatore del luogo di descrivermelo, quindi per questa volta lascio a lui la “penna”
Il reverendo del Tempio
“Il Tempio Buddhista Tenryuzanji di Cinte Tesino (TN) è stato fondato dal Monaco Veneto il Rev. Seiun, con il proposito di creare una realtà con carattere peculiare di luogo di meditazione, studio, silenzio, raccoglimento e ascolto, dove poter far esperienza diretta di preghiera. Meditazione e altre attività con finalità di una crescita interiore. Per fare questo vengono organizzate diverse attività .Che vanno dalla meditazione, alla pratica delle arti marziali e per questo non può ridursi a semplice meta turistica. Il Tenryuzanji (lett. il tempio della montagna del drago celeste), si trova immerso nel cuore del Tesino nell’area meridionale delle Dolomiti. Circondato dalla catena del Lagorai. Il versante nord che racchiude l’altopiano fa parte del Massiccio di Cima d’Asta: l’omonima montagna è raggiungibile da Pieve Tesino tramite la Val Malene. Da questi monti nasce il torrente Grigno. Che scorrendo tra i comuni della conca, ha creato una profonda valle fino a Grigno, dove il torrente sfocia nel fiume Brenta”.
Tesino, un posto di spiritualità
Il lato sud della conca è delimitato dalle ultime montagne della sezione dolomitica. Il Monte Mezza e il Monte Lefre. Essi separano l’altopiano dalla valle sottostante, la Valsugana. Il lato orientale, invece, presenta massicci che separano il Tesino dalla provincia di Belluno e dalla Valle del Vanoi. Lungo questo fronte vi è il Celado, una vallata periferica.
Il Tempio mantiene lo stile tipico di un maso trentino che indica una costruzione rurale tradizionalmente utilizzata per attività agricole. Infatti, oltre a due immobili, la realtà templare comprende anche un terreno di circa 20.000 mq. Ed offre ai visitatori uno spazio per la meditazione, lo studio e la preghiera secondo la tradizione buddhista. Viene richiesta la partecipazione a tutti i momenti che scandiscono la quotidianità religiosa monastica.
Un tempio buddhista per meditare
Per questo il Tenryuzanji non va inteso come luogo di vacanza o di svago. Ma piuttosto “Un luogo di meditazione e preghiera” e nella disponibilità dell’accoglienza il Monaco residente intende offrire ascolto alle esigenze di tutti coloro, buddhisti e non, che cercano dialogo e sostegno alle loro difficoltà e gioie quotidiane, al dolore e all’inquietudine interiore. Anche se ancora in fase di completamento e di crescita il Tempio di Cinte Tesino propone, secondo le proprie capacità attuali, la possibilità di essere ospitati a coloro che desiderano trascorrere uno o più giorni di meditazione e preghiera. Ma anche periodi più lunghi di ritiro.
Perché in Tesino
Data la sua collocazione tra Veneto e Trentino il tempio è punto di riferimento per le persone di entrambi i territori. E collabora con i centri buddhisti di Padova, Verona, Trento, Arco di Trento, Mori, ma anche con Merano.
Da cinque anni è diventato metà di molte persone, e non solo di fede Buddhista, provenienti da varie località. Veneti e Trentini sono la maggioranza di coloro che con diverse motivazioni si recano al piccolo Tempio Cintese. Ma ogni anno arrivano anche da tutte le regioni italiane, nonché dall’Europa, Americhe ed Asia.
Le manifestazioni
Ogni anno vengono organizzati incontri di meditazione, aperti a tutti. Anche per coloro che non hanno esperienza sul campo, ma che appunto desiderano imparare l’abc della meditazione. Ritiri intensivi per già praticanti buddhisti. Cerimonie religiose di vario genere (anche matrimoni). Ritiri di arti marziali (il tempio infatti è sede anche di una scuola di arti marziali tradizionali il Sakushinkan). Conferenze su vari temi, organizzate in collaborazione con l’amministrazione comunale; escursioni in montagna con carattere meditativo”
Tesino e reverendo, sto arrivando
Per chi mi conosce, e sa il mio frenetico ed incessabile impegno quotidiano in tutte le mie attività, vedermi in un ameno luogo come un Tempio Buddhista può apparire impossibile. Ma evidentemente anch’io forse sono in cerca di trovare una “pace” che questi periodi non riescono ad offrire. Troppo impegnati districarsi tra gli “Imprevisti e le Possibilità” quotidiane che non sono quelle del “Monopoli”, il fascino e l’attrattività di un posto come il Tempio di Tenryuzanji oggettivamente m’intrigano e non poco!
Caro Reverendo Seiun prepara la tisana ….. “fra un fia vegno trovarte!” ( Fra un po’ vengo a trovarti)
Buon Viaggio a tutti!