Il prossimo 3 giugno alle ore 21.00, presso l’Auditorium Pollini di Padova, si alzerà il sipario su Veneto Festival 55 edizione, il Festival Internazionale Giuseppe Tartinilla, una delle rassegne musicali più longeve e prestigiose d’Italia. A dare il via al programma sarà un concerto di apertura straordinario, affidato all’eccellenza de I Solisti Veneti, diretti dal Maestro Giuliano Carella, con il violino solista Lucio Degani.
L’appuntamento assume un valore particolarmente simbolico: non solo segna l’inizio della nuova edizione del Festival, ma cade nella settimana del settimo anniversario della scomparsa del Maestro Claudio Scimone, fondatore e anima storica dell’ensemble cameristico padovano, da sempre ambasciatore della cultura musicale italiana nel mondo.
Al Veneto Festival 55 Lucio Degani, 25 anni da Primo violino: un tributo d’eccellenza

La serata si configura anche come un omaggio a Lucio Degani, che nel 2024 celebra i 25 anni dalla sua nomina a Primo violino de I Solisti Veneti. “Un doveroso tributo – dichiara il direttore Giuliano Carella – a un artista di rara sensibilità, che ha saputo legare la propria carriera internazionale a questa celebre orchestra da camera, diventandone il Primo violino più longevo.”
Il programma: quattro maestri per un affresco sonoro del Settecento

Il repertorio proposto è un raffinato percorso musicale attraverso il Settecento europeo, costruito con sapienza e passione attorno a quattro giganti della musica: Giuseppe Tartini, Luigi Boccherini, Wolfgang Amadeus Mozart e Franz Joseph Haydn.
Ad aprire il concerto sarà proprio Giuseppe Tartini, figura centrale per la storia musicale veneta e dedicatario del Festival. Il Concerto in sol minore D 86 per violino e archi rappresenta una delle vette espressive del compositore piranese, alternando passaggi di struggente cantabilità a slanci di virtuosismo puro. I tre movimenti – Allegro, Grave, Allegro – offriranno a Degani l’occasione di esibire una tavolozza interpretativa completa, dalla profondità lirica alla brillantezza tecnica.
Segue la Sinfonia in la maggiore op. 35 n. 3 G 511 di Luigi Boccherini, uno dei capolavori orchestrali più sottovalutati del compositore lucchese. Caratterizzata da melodie eleganti e grande vivacità ritmica, l’opera attraversa un Andante centrale sospeso e poetico – con un solo violino che emerge dal pizzicato dell’orchestra – per chiudersi con un Allegro finale in forma di danza travolgente. Un brano che saprà mettere in luce la compattezza e la sensibilità de I Solisti Veneti.
Veneto Festival 55 e il cuore della serata





Il cuore della serata batte con due perle mozartiane composte a Salisburgo nel 1776: l’Adagio in mi maggiore KV 261e il Rondò in do maggiore KV 373, entrambi per violino e orchestra. L’Adagio si distingue per l’intimità struggente della linea melodica, un lirismo quasi vocale che pare sospeso nel tempo. Il Rondò, invece, gioca su contrasti e scambi vivaci tra solista e orchestra, offrendo momenti di pura brillantezza esecutiva.
A chiudere il concerto sarà una delle opere più celebri e originali di Franz Joseph Haydn, la Sinfonia n. 45 in fa diesis minore, conosciuta come “Sinfonia degli Addii”. Composta nel 1772 per la corte degli Esterházy, l’opera è celebre per il finale in cui, uno ad uno, i musicisti lasciano il palco spegnendo gradualmente suoni e luci. Un gesto teatrale – ideato come protesta ironica da Haydn – che colpisce ancora oggi per la sua forza evocativa e modernità scenica. Ma oltre al finale iconico, la sinfonia si distingue per la sua tensione drammatica, l’eleganza dell’Adagio e la struttura perfettamente calibrata del Menuet.
I Solisti Veneti: ambasciatori della musica italiana nel mondo

Con questo concerto inaugurale, I Solisti Veneti riaffermano il loro ruolo di interpreti di riferimento della musica da camera, ponendo il Settecento al centro di una narrazione sonora che intreccia emozione, rigore e bellezza. L’ensemble, fondato nel 1959 da Claudio Scimone, continua oggi sotto la direzione di Giuliano Carella una tradizione fatta di eccellenza, innovazione e divulgazione, portando la musica italiana nei teatri e nei festival più importanti del panorama internazionale.
Il Veneto Festival proseguirà fino al 6 settembre, sempre nella cornice dell’Auditorium Pollini, con un ricco calendario di eventi che renderanno omaggio al repertorio classico e barocco, ma con sguardi anche verso nuove contaminazioni. Un’occasione da non perdere per chi ama la musica dal vivo, la grande tradizione orchestrale italiana e il dialogo tra passato e presente, nella città che ha dato i natali a uno dei periodi musicali più fertili d’Europa.