Alessandro Preziosi,nei panni di D’Annunzio,porta in scena un monologo che ricostruisce il rapporto con Eleonora Duse soprannominata la Divina e considerata la più grande attrice teatrale della sua epoca e una delle più grandi di tutti i tempi. La Duse è il simbolo indiscusso del teatro moderno, anche nei suoi aspetti più enfatici.
Amore, morte, arte: una triade da sempre indagata che ha ispirato letteratura, teatro, cinema di ogni epoca e sentire. Cosa succede quando qualcuno a cui siamo legati e da cui è dipesa parte della nostra vita muore? E cosa succede se i portatori di questo legame sono entrambi artisti?
Alessandro Preziosi, prima di dedicarsi completamente alla recitazione, ha seguito un percorso accademico di tutto rispetto

L’attore ha infatti conseguito una laurea in Giurisprudenza, tuttavia, nonostante il suo impegno e la prospettiva di una carriera nel campo legale, ha scelto di seguire la sua passione per la recitazione, una decisione che lo ha portato a diventare uno degli attori italiani più riconosciuti.
Preziosi, nel ruolo di Gabriele D’Annunzio, mette in scena un monologo,per la drammaturgia di Giordano Bruno Guerri e Maria Pia Pagani,che scandaglia questi fondali, ne“Il poeta e la sua diva”, al Del Monaco di Treviso martedì21 gennaio. Lo spettacolo si inserisce nell’ambito del Festival Mythos che, proprio con l’anno 2025, apre nuove collaborazioni che segnano l’ingresso nella piena maturità della rassegna, pur anagraficamente giovane, dato che l’edizione prossima sarà improntata ad esplorare il tema Héroes – Uomini e Dei”.
Alessandro Preziosi e la location

È ambientato al Vittoriale, il 21 aprile 1924: D’Annunzio ha appena ricevuto la notizia della morte di Eleonora Duse, avvenuta nella lontana Pittsburgh. Era l’unico a sapere che non avrebbe retto la fatica della tournée americana, ele aveva pertanto proposto di trasferirsi al Vittoriale per condividere una vecchiaia serena, ma l’attrice era volutapartire a ogni costo. Lo scrittore si lascia allora andare a una confessione in cui ripercorre le fasi del loro sodalizio e rivede tutto ciò che – grazie a lei, insieme a lei – ha nutrito la sua anima e la sua intelligenza, trasformandosi in fonte di ispirazione per la sua produzione artistica e letteraria.
D’Annunzio decide di non partecipare ai funerali di Stato a Roma e neppure al congedo ad Asolo, ma, chiuso nelle stanze del Vittoriale, ripensa alla giovinezza e allo slancio con cui le scriveva: le pagine più belle della sua produzione letteraria le ha ispirate proprio la Duse. Da lei scaturiva la scintilla creativa della sua genialità visionaria. L’ha fatta soffrire, come artista e come donna, ed è proprio tornando con la memoria a quei momenti che comprendela profondità del loro legame personale e artisticoe l’ambizionedel loro progetto di rinnovamento del teatro. Entrambi non potevano vivere senza ciò per cui hanno sognato, combattuto e litigato: l’Arte.
Un’immersione dentro D’Annunzio

Alessandro Preziosi, accompagnato al pianoforte da Carlo Guaitoli e diretto da Tommaso Mattei, porta gli spettatori a immergersi in un flusso di coscienza in cui l’intreccio di due vite si trasforma in una parabola esistenziale significativa per l’epoca in cui sono vissutima che ancora continua ad affascinare.
Lo spettacolo, prodotto da Pato srl in collaborazione con TSV Teatro Nazionale nell’ambito del progetto speciale del Ministero della Cultura “DonnaDuse”, si inserisce nel cartellone Fuoriserie, un contenitore multidisciplinare di concerti, teatro contemporaneo, spettacoli, conferenze e teatro comico, che nei prossimi mesi vedrà salire sul palco nomi amati dal grande pubblico come Vinicio Marchioni con “In vino veritas”, Chiara Francini con “Forte e Chiara”, ma anche Andrea Pennacchi protagonista di “Una piccola Odissea”, Lino Guanciale con “Napoleone” e“La morte di Dio”, un cartellone che arricchirà il programma del Festival di teatro classico Mythos, che anche quest’anno animerà gli spazi del Teatro Del Monaco.
Grazie per l’ approfondita informazione.