I modelli di automobili famose di tutto il mondo: li trovate in molte famiglie dove ci sia almeno un bambino. La crisi industriale dell’auto non arriva a livello di collezionista: quello delle automobiline è un “altro mercato” nel quale spesso sono coinvolti i padri che sono legati a quei giocattoli come a un talismano. Inciso personale: un giorno a Jesolo ho visto spuntare dalla sabbia una automobilina di color blu, perduta da un ignoto bambino, l’ho raccolta, pulita con l’acqua di mare e portata a casa: adesso è lì come un reperto di sogni perduti.
Ma ci sono altri giocattoli sul mercato destinati ai nostri bambini e ragazzi,e sono vivi e spettacolari cioè funzionano a batteria e sono a loro modo belli e terribili. Sono giocattoli militari, riproduzioni in scala di carri armati come il “potente panzer” tedescoTigre propagandato recentemente in televisione, o come aerei da caccia e bombardieri della Seconda guerra mondiale e altre armi famose – ahimè– per la loro efficienza sul campo.

Micidiali per definizione nella realtà, i loro modelli sono esaltati dalla réclame come perfettissimi esemplari tecnologicamente aggiornati, in metallo e telecomandati. Miniature perfette, prezzi modici. Fanno impressione.
Si dirà che i bambini hanno sempre giocato le loroguerre infantili: è vero, e addirittura, in paese, costruivamo le nostre “armi” di legno, dall’arco alla spada. Quello che oggi fa la differenza nei confronti dei ridicoli aggeggi di nostre lontane infanzie, oltre alla perfezione tecnica dei modelliè la realtà presente che ruggisce e brucia.
Oggi gli spot televisiviche promuovono i giocattoli tecnologici si alternano alle crude immagini dei telegiornali: non sono gioco quelle macerie fumanti, e non sono giocattoli quei mortiferi missili e i droni del cielo, così come sono veri i cadaveridi bambini e di donne attorno al cratere di una bomba scoppiatatra la folla inerme.
Sembra incredibile che il Mercato proponga “armi da gioco” quando le armi vere, sterminatrici di innocenti, accompagnano da protagoniste il lugubre tamtamdei nostri tg.
Padroni del mondo?

Siamo terrestri, siamo razionali ma anche emotivi e sognatori. Esiamo curiosi, molto curiosi: si può dire che le nostre domande sono le colonne della conoscenza. Ma c’è modo e modo: in questi giorni, per esempio,si è parlato di possesso, addirittura di alcune parti delmondo, (la Groenlandia, per esempio…). Per quanto fantastica, l’idea trumpiana di prendersi la grande isolanordica detta “Terra verde” discende dalla convinzione che la specie Uomosiala padrona del pianeta Terra.
Di chi è questo, di chi è quello, nel mondo? Cito due esempi. Il primo è lo Spazio: Amalia Ercoli Finzi, ingegnera spaziale e affabile scienziata divulgatrice. A chi le chiedeva di chi fosse l’incommensurabile vuoto cosmico ha risposto che “non appartiene a nessuno”, il che ci autorizza a pensarlo come la Grande prateria celeste e possiamo aggiungere che è anche nostro, come terrestri che lo abitano.
Secondo esempio: l’Antartide, il continente di ghiaccio che chiamiamo anche Polo Sud e ha una puntuale studiosa a Venezia. E’ l’architetta veneziana Giulia Foscari Widmann Rezzonico(quanta storia in quei nomi) che, intervistata dal Corriere del Veneto, ha raccontato la vicenda di Unless, un’agenzia no profit da lei fondata qualche anno fa per tutelare proprio l’Antartide, “riserva dell’umanità” oggi sotto minaccia di scioglimento dei suoi ghiacci. Il continente bianco è per Unless una specie di “stella fissa” del rispettoe della cura per il nostro mondo che forma una costellazione di priorità planetarie insieme a Atmosfera, Oceano eSpazio.
In concerto

(poesia dedicata)
Nella stagione dei regali arrivano anche i doni,
più belli se inaspettati:fuori dalla ritualità
del consumismo ecco allora la pura gratuità
che fa volare le emozioni.
È un “concerto di cuori ”tu dici,e pensi al nostro
turbamento innescato dal dono che a sorpresa
ci hanno fatto gli amici.
E, meditando, io ti dico:siamo “noi-con-gli-altri,”
una identità plurale che ha radici fragili
come la parola amore
che ossigena il dialogo
fra tanti cuori arrugginiti.
Anonimo ‘25
Rivolgo a Voi la domanda , dopo aver letto di Luca Casarin .
Come fa Casarin ad avere una pensione , se tutti sanno che non ha MAI lavorato?
Grazie. PIA
… e se il Vero carro armato, sempre pronto ad esplodere, fosse dentro il nostro cuore? Questo cuore pieno di Paura che Non conosce il Coraggio di Amare, di Donarsi anziché di appropriarsi dell’altrui Felicità, rubando con violenza. INUTILMENTE. La successiva realtà: il NULLA, nessun cambiamento, anzi si allarga il vuoto, enorme, spaventoso. Questo Cuore Vuoto, alla ricerca spasmodica di riempirsi, non conosce la strada. Non conosce, o l’ha smarrita. La strada del Coraggio, del Donare senza pretendere, dell’AMARE senza riserva, QUELLA CHE CREA LA VITA, VERA!. EPPURE ESISTE! ESISTE!!!
Come possiamo sperare che finiscano le guerre se riproduciamo – alla perfezione – le armi mortali come giocattoli per i bambini, per loro che saranno il nostro futuro ?