Pogacar, sempre Pogacar. Anche nella seconda settimana il fenomeno sloveno ha dominato lasciando spazio alle altre squadre. Ma nella terza settimana non si scherza. Ovvero, non c’è chi può impensierirlo. La maglia rosa chi gliela toglie? Thomas, che sabato compie 38 anni? Il nuovo astro nascente italiano per le corse a tappe il laziale Antonio Tiberi, finalmente un italiano? O’Connor, Martinez, gli italiani Fortunato, Zana e Pozzovivo (ultimo Giro) dovranno accontentarsi per forza di un piazzamento. Dipenderà anche dal tempo atmosferico (è prevista pioggia), che potrà mettere qualche atleta, arrivato all’ultima settimana in riserva di energie, in seria difficoltà. Ce ne saranno molti.
Una serie infinita di salite

È stata cambiata la tappa dello Stelvio, ma sono stati tolti per pericolo delle slavine gli ultimi quattro chilometri, ma quelli che ci sono prima i corridori dovranno pedalarli. Poi c’è tutta una salita, esclusa la tappa di Padova con l’arrivo in Prato della Valle. Trentino, Friuli Venezia Giulia e Veneto: il Nordest dirà, come al solito, la verità dove ci sono le salite più toste. Soprattutto nella penultima tappa dove, dopo l’antipasto dell’arrivo a Sappada, c’è da affrontare la passerella sul Muro di Ca’ del Poggio. Ma soprattutto ci sarà da superare la salita decisiva del Giro, il Monte Grappa dalla parte più dura, dal versante di Semonzo. Venti chilometri di ascesa per due volte che faranno la selezione decisiva. L’arrivo a Roma incoronerà il vincitore dell’edizione numero 107. Sarà il secondo sloveno dopo Primoz Roglic, primo l’anno scorso davanti a Thomas dopo il 2023?
Il giro passa nel Veneto per la tappa decisiva: la grande festa rosa a Ca’ del Poggio. Sul Monte Grappa, sale la febbre: i fan hanno già prenotato i posti

Inizia la febbre per il giro d’Italia nel Veneto. Nella penultima tappa c’è la Festa Rosa sul Muro di Ca’ Poggio e la duplice scalata del Monte Grappa. Una frazione molto attesa, quella del 25 maggio, che probabilmente deciderà il Giro: 181 chilometri totali, si partirà da Alpago e, dopo aver attraversato in lungo le Colline del Prosecco, con la scalata del Muro di Ca’ del Poggio (quarta categoria), dopo 85 chilometri si arriverà ai piedi del Monte Grappa. I corridori lo affronteranno dal versante di Semonzo, si arriva ai 1.700 metri di altitudine con 18,2 chilometri di salita, con una pendenza media dell’8,1% e un paio di brevi tratti in falsopiano. In cima mancheranno 78 chilometri all’arrivo e una lunga discesa di quasi 30 km riporterà il gruppo a Semonzo, dove comincerà la seconda scalata del Monte Grappa. Gli ultimi 32 chilometri saranno in picchiata e poi via, verso Bassano del Grappa.
Festa rosa sul muro di Ca’ del Poggio

Sul Muro più famoso d’Italia Alberto Stocco (titolare del resort) e soci stanno preparando il passaggio da non dimenticare. Alle ore 11 c’è la fermata della Carovana Rosa; alle 13 il passaggio del Giro; alle 14 l’esibizione del tiramisù World Cup: alle 17.30 l’arrivo della tappa a Bassano del Grappa.
Sulla breve ma arcigna ascesa in provincia di Treviso ha ospitato 20 mila appassionati di ciclismo

Sul Muro di Ca’ del Poggio è transitato sei volte il Giro d’Italia: nel 2009, 2013, 2014, 2017, 2020 e 2022, quando circa ventimila persone hanno assistito al passaggio dei ciclisti sull’ascesa di San Pietro di Feletto. La Corsa Rosa ha anche incrociato il Muro di Ca’ del Poggio nel 2015 in occasione di un’altra tappa a cronometro.
Posti già prenotati dai tifosi sul Monte Grappa

Nel fine settimana decine di gruppi ciclistici e appassionati hanno preso d’assalto le salite iconiche del Sacro Monte e con l’occasione si sono fermati lungo le strade per segnalare gli spazi dove i gruppi organizzati potranno assistere all’epica battaglia. Una sorta di corsa all’oro, che in questo caso è lo spazio migliore per vedere l’impresa titanica dei ciclisti.
La storia del giro sul Monte Grappa: da Casalini a Merckx. Dalla discesa di Nibali alla crono di Quintana in maglia rosa

E, a proposito di storia, va anche ricordato il legame tra Giro e Monte Grappa. Leggendaria la tappa del 1968 vinta da Emilio Casalini. Nel 1974 si partiva da Misurina, la tappa fu vinta da Eddy Merckx: allo scollinamento in fuga c’era Fuente che fu raggiunto durante la discesa della Cadorna. Fino ai giorni nostri, con salita sulla General Giardino (detta “Degli Arditi”) poi discesa sulla Cadorna e arrivo in solitaria da Vincenzo Nibali nel 2010. L’ultimo grande evento fu quello del 2014, con la cronoscalata con cambio della bicicletta dei corridori all’altezza della Chiesa di Semonzo di Borso del Grappa con arrivo a Cima Grappa vinta da Nairo Quintana: il colombiano partita per ultimo e battè per 17 secondi il giovane Fabio Aru. Il Monte Grappa, però, non è solo salita, ma anche discesa: Vincenzo Nibali nel 2010, dopo aver superato il Grappa da Semonzo, si buttò in picchiata verso Asolo, staccando Cadel Evans, Michele Scarponi e il compagno di squadra Ivan Basso.
LA SECONDA SETTIMANA
Martedì a Cusano Cutri: Valentin Paret-Peintre in solitudine

La seconda settimana del Giro d’Italia 107 si apre nel segno delle fughe con Valentin Paret-Peintre che timbra a Cusano Mutri il primo successo da professionista. Il portacolori della Decathlon AG2R La Mondiale Team, che tra i 26 compagni di fuga poteva contare sul fratello Aurelien, vincitore nel 2023 a Lago Laceno, ha scelto il momento perfetto per lanciare il suo attacco che gli permetteva di liberarsi di Romain Bardet e, ai 2.300 metri dall’arrivo, riprendere e saltare Jan Tratnik, che conduceva la corsa dai -35. Una volta da solo, Paret-Peintre ha incrementato il suo vantaggio.
Mercoledì a Francavilla al mare: secondo successo di Milan

onathan Milan legittima la Maglia Ciclamino, sulle sue spalle ininterrottamente da 8 giorni, imponendosi nell’11^ tappa del Giro d’Italia che portava la Carovana Rosa da Foiano di Val Fortore a Francavilla al Mare. In una frazione velocissima, che con i suoi 47.170 km/h ha fatto segnare la media oraria più alta tra le tappe che superano i 200 km, Milan ha avuto la meglio su Kaden Groves, ripetendo l’esito della frazione di Andora, e su Giovanni Lonardi, al primo podio in carriera in una corsa World Tour.
Giovedì a Fano: il ritorno di Alaphilippe

Julian Alaphilippe, bi-campione del mondo, vola sui Muri Marchigiani e vince in solitaria a Fano dopo essere stato in avanscoperta per 138 chilometri. Maestri, unico a seguirlo, alza bandiera bianca sul Monte Giove. Gruppo Maglia Rosa, con tutti i big, a 5’25”
Venerdì a Cento: Milan-tris

Dopo Andora e Francavilla, s’impone ancora Jonathan Milan, il “toro di Buja”, il nuovo Cipollini (per fortuna) della volate. Nel 2021 ha vinto la medaglia d’oro ai Giochi olimpici di Tokyo nell’inseguimento a squadre, il titolo mondiale nell’inseguimento a squadre e il titolo europeo in quello individuale; nel 2023 si quindi è laureato campione europeo nell’inseguimento a squadre e in quello individuale. Nella tappa dedicata ad Ercole Baldini secondo il polacco Aniolkowski della Cofidis, terza per il tedesco Bauhaus della Bahrain Victorious, con altre bandierine italiane nella top ten piantate dai veneti Giovanni Lonardi (veronese) ed Alberto Dainese (padovano)
Oggi la tappa 15: Manerba del Garda-Livigno/Mottolino (222 km)

La prima salita di giornata sarà a Lodrino (7,3 km al 4,5%) seguita a ruota dal Colle San Zeno (13,9 km al 6,6%). Il finale della tappa presenterà le salite più dure con l’iconico Passo del Mortirolo (da Monno, 12,6 km al 7,6%), Passo di Foscagno (15 km al 6,4%) e l’arrivo a Livigno presso la ski area Mottolino (4,7 km al 7,7% ). Le cime di queste ultime due salite superano i 2.000 metri.
21 maggio, tappa 16: Livigno-Santa Cristina Val Gardena/Monte Pana (206 km)

Le recenti nevicate sul Passo dello Stelvio e il successivo aumento delle temperature stanno facendo crescere il rischio di slavine. L’organizzazione del Giro d’Italia, per salvaguardare la sicurezza della Carovana Rosa, ha deciso quindi di modificare il percorso della 16^ tappa del Giro d’Italia, Livigno-Santa Cristina Val Gardena/St. Christina in Gröden (Monte Pana), che passerà da 202 a 206 chilometri. La Cima Coppi, che in precedenza era lo Stelvio, adesso diventa il Giogo di Santa Maria/Umbrailpass a quota 2.489 metri. Tappa di alta montagna, ma spezzata dalla valle dell’Adige e dell’Isarco che la rendono composta da tre parti. Montagna, con Foscagno e Giogo di Santa Maria (Cima Coppi); pianura, da Glorenza fino a poco dopo Bolzano; di nuovo montagna, con la salita di Passo Pinei e il finale in Val Gardena dopo Santa Cristina. Dal Giogo di Santa Maria (Umbrailpass) a Tubre si percorrono 18 chilometri in territorio elvetico.
22 maggio, tappa 17: Selva di Val Gardena-Passo Brocon (159 km)

Questa giornata vedrà il gruppo impegnato in una corsa di quasi 160 chilometri e caratterizzata da continui saliscendi, che porteranno i ciclisti fino al comprensorio di Selva di Val Gardena al Passo Brocon. Con una salita di terza categoria e quattro di prima e seconda categoria ci saranno abbastanza punti per fare la differenza nella classifica per gli scalatori. Nella prima parte ci saranno il Passo Sella (8,9 km al 7,4%) e il Passo Rolle (19,8 km al 4,8%). Il finale sarà caratterizzato dalle due salite del Passo Brocon. Nella parte finale si salirà da Pieve Tesino con l’arrivo in cima al Passo Brocon dopo 12,2 chilometri di salita al 6,4%.
Orario di partenza: alle 12:30
Orario d’arrivo: tra le 16:53 e le 17:31
Lunghezza: 159 km
Dislivello: 4.200 metri
23 maggio, tappa 18: Fiera di Primiero-Padova (178 km)
Molti corridori arrivati in questa tappa, dedicata ai velocisti, potranno riprendere fiato e nei 178 chilometri da Fiera di Primiero a Padova non si supereranno i 550 metri di dislivello. A parte una salita di quarta categoria, la tappa sarà completamente pianeggiante, con qualche passaggio in lieve discesa. L’unica asperità sarà il colle Lamon con una pendenza del 5,6% ma non sarà un ostacolo importante per gli sprinter.
Orario di partenza: alle 13:10
Orario d’arrivo: tra le 17:02 e le 17:24
Lunghezza: 178 km
Dislivello: 550 m
24 maggio, tappa 19: Mortegliano-Cima Sappada (157 km)

Dopo una prima parte pianeggiante arriveranno due salite di seconda categoria e una salita di terza categoria. Il finale sarà caratterizzato da tre salite con il Passo Duron (4,4 km al 9,6%) di seconda categoria, la Sella Valcalda (6,5 km al 5,9%) di terza categoria e la Cima Sappada (7,4 km al 5,4%) di seconda categoria. Una volta raggiunta la cima di questa salita finale, ci saranno altri sette chilometri di terreno ondulato prima di raggiungere il traguardo di Sappada a quota 1.235 metri.
Orario d’arrivo: tra le 16:59 e le 17:26
Lunghezza: 157 km
Dislivello: 2.850 metri
25 maggio, tappa 20: Alpago-Bassano del Grappa (184 km)

La penultima tappa sarà lunga 184 chilometri con un dislivello di 4.250 metri da Alpago a Bassano del Grappa. Dopo una parte relativamente pianeggiante, ci saranno due salite impegnative e lunghe discese. Ci sarà la doppia salita del Monte Grappa (18,2 km all’8,1%) e si toccheranno picchi del 14%. Sarà questa una giornata decisiva, al termine della quale verrà reso noto il nome del vincitore della corsa rosa.
Orario di partenza: alle 11:50
Orario d’arrivo: tra le 16:54 e le 17:39
Lunghezza: 184 km
Dislivello: 4.200 m
26 maggio, tappa 21: Roma-Roma (125 km)

Ancora una volta la tappa della Capitale vedrà protagonisti i velocisti, che avranno un’ultima possibilità per il successo di tappa. Dopo un giro verso la costa tirrenica il gruppo tornerà verso la città, con un tracciato veloce e praticamente privo di dislivello. Comincerà quindi il circuito cittadino di 9,5 chilometri attraverso il centro della Città Eterna. A causa dei Lavori a piazza Venezia la corsa avrà un arrivo diverso e da Via di San Gregorio si arriverà sulla linea del traguardo che guarderà il Colosseo.
Orario di partenza: alle 15:35
Orario d’arrivo: tra le 18:33 e le 18:52
Lunghezza: 125 km
Dislivello: 300 metri.