Il polverone ideologico – ma forse solo presuntuoso – che periodicamente avvolge l’incolpevole e grande John Ronald (JRR) Reuel Tolkien, autore del romanzo fantastico Il Signore degli Anelli, si è replicato a Roma in occasione di una mostra a lui dedicata e ospitata chissà perché nella Galleria nazionale d’arte moderna.
La confusione regna tutt’ora fra i lettori di quella saga, in particolare taluni si inquietano davanti all’ipotesi che il grande scrittore inglese abbia scritto un capolavoro “di destra”, addirittura vicino agli eredi del fascismo. L’Anonimo, fan di Tolkien e della letteratura che da lui discende (nonché a sua volta autore di fantasticherie letterarie), non ha di questi problemi: legge e rilegge Tolkien e vota da sempre all’ombra della Costituzione repubblicana: democratico di sinistra? Parole, gusci di retorica, estremismi gratuiti…
JRR Tolkien
JRR Tolkien – inglese, cattolico – è un poeta del Fantastico, anzi, secondo i suoi affezionati lettori, è considerato alla stregua di un mago venuto dalle fiabe, dalla dimensione di Feeria, con un bagaglio culturale originale: nel Signore degli Anelli, nel Silmarillion ecc. il mago T. ha dilatato a livello planetario i territori della fiaba classica, creando un intero Mondo Secondario (il primario è la realtà) dove avvengono scontri feroci – metafisici – fra la malvagità di un potere oscuro (magia nera… ) e l’eroica resistenza tutta terrestre di piccoli uomini chiamati Hobbit (magia bianca).
Ah, la magia: quanta ce n’è nella Terra di Mezzo? Tanta, e basterebbe da sola quella dell’Anello del grande stregone Sauron. Ma, a questo proposito, direi che non è il caso di essere troppo supponenti nei confronti delle arti occulte o poteri magici, perché ci sono tanti di noi che credono nei miracoli come fossero magie divine….
Il fantasy di JRR
Dovrebbero, però, gli scafati abitatori del presente, leggere quella fantasy con l’animo dei bambini, con il loro “fresco appetito per le meraviglie” vagheggiato da Andrew Lang citato proprio da JRR. In altre parole, si tratta, scrive Tolkien nel libro Albero e foglia dedicato all’universo della fiaba (Rusconi, Milano 1976) “di uno stato d’animo che è stato definito ‘volontaria sospensione della credulità’. Ma non mi sembra una valida descrizione di quanto accade in realtà” commenta, perché all’interno del mondo fiabesco – com’è per l’appunto Il Signore degli Anelli, – la mente del lettore “può entrare”. Ebbene, dice Tolkien nel saggio citato, all’interno del mondo narrato, tutto ciò che l’inventore di fiabe riferisce è vero, nel senso che concorda con le leggi proprie del testo. “Di conseguenza, ci si crede mentre vi si è, per così dire, dentro”.
Si vive di poesia, si è coinvolti. Vale per le fiabe, vale per L’Anello. La politica è altra cosa rispetto alla grandiosità di un mondo nel quale si entra in silenzio mentre lo scrittore – che è mago incantatore – ne squaderna le meraviglie. Le vie del fantastico sono infinite.
Una macchina che uccide
Un titolo fra i tanti: “Una macchina ha stritolato un’operatrice”. Uno dei continui, sanguinosi morti sul lavoro. Ecco il punto: spesso le vittime sono provocate da macchinari noi e le macchine, o meglio l’Uomo e la Macchina: la Robotica ha smesso da anni ormai di essere letteratura (alla Asimov, per dire) ed è diventata scienza sperimentale e industria (gli infiniti macchinari)
Mattutino
(poesia del giardino, e di Dio)
Perdonami se dico che ti amo: ai potenti
Cosa vuoi che commenti , caro Ivo! Queste immaginazioni fantastiche rasentano l’ipocrisia di chi vorrebbe…ma non può o non sa : secondo il mio modo di vedere , l’ideatore di racconti surreali ( stregoni , nani, giganti, fantasmi) non ha nulla da offrire né ai bambini, tanto meno agli adulti e vorrebbe illudere se stesso e i lettori di aver parlato di ” nuovo e di mai sentito prima ” . Temo , invece , che Egli non sia all’altezza di creare !