In Europa “i Paesi hanno revocato le misure anti-Covid”. Quindi “il virus si trasmetterà a livelli elevati durante l’estate” complice la variante Omicron 5 e “l’aumento dell’incidenza dei contagi nelle persone a rischio di malattia grave comporterà una crescita dei ricoveri. Una maggiore interruzione dei servizi sanitari essenziali e purtroppo potrebbe portare a un eccesso di morti”. E’ il timore espresso da Hans Kluge, direttore regionale dell’Organizzazione mondiale della sanità per l’Europa.
Contagi e Omicron 5
Da un lato “la diffusione delle sottovarianti Omicron BA.4 e BA.5”, dall’altro “l’aumento di viaggi, raduni ed eventi estivi”, sono i principali fattori che spingono il numero uno dell’Oms Europa a lanciare un avvertimento sui contagi. “I nuovi casi di Covid-19 sono raddoppiati nell’ultimo mese in tutta la regione” e “dovremmo essere preoccupati” per questo trend, che rappresenta “un duro promemoria” rammentandoci che “non siamo ancora fuori pericolo”.
Kluge e i contagi
Per Kluge, “indipendentemente dal fatto che i Paesi allentino o inaspriscano le misure” anti-contagi, “tutti possiamo fare la nostra parte per proteggere noi stessi e gli altri. Seguendo alcune semplici pratiche come il lavaggio regolare delle mani e vaccinandoci”. Così “aumentando i tassi di immunizzazione in particolare tra le persone anziane e con altre patologie croniche”.
La situazione in Italia
Una situazione che si riflette in maniera pesante sull’Italia dove sono aumentati i contagi, i ricoveri, i casi e i decessi che nelle ultime ore incominciano a risalire verso quota cento. Troppi, tanto da spingere il Governo a studiare provvedimenti da adottare al più presto. Si parla di ritorno all’obbligo negli uffici della mascherina FfP2 fino al 31 ottobre. È già obbligatoria nei concerti e nelle manifestazioni. Divieto di andare a lavorare con febbre di 37,5 e superiore. Il superamento dell’indice Rt sopra l’1 è il segnale di allarme che sta mettendo in seria difficoltà molte Regioni. A partire dalla Sardegna fino al Veneto, al Friuli Venezia Giulia e il Trentino. Dove i governatori hanno già lanciato l’allarme.