Avrebbe compiuto cento anni il 26 novembre, il papà di Charlie Brown, al secolo Charles Monroe Schulz. Il fumettista di Minneapolis, classe 1922, che ideò e disegnò i meravigliosi Peanuts. La strisce dei “bambini terribili” che ha fatto innamorare il mondo. Apparsa per la prima volta il 2 ottobre 1950 con “Li’l Folk” come tavola domenicale, fu pubblicata inizialmente su un quotidiano locale per poi approdare con successo sul Washington Post e il Chicago Tribune. Il nome Peanuts, fu una scelta editoriale per indicare in teatro i posti più economici, essendo il fumetto dedicato soprattutto ai bambini. In realtà, questa scelta venne criticata dallo stesso Schulz il quale aveva dato ai suoi piccoli protagonisti un’anima matura e critica rispetto alla società e al mondo degli adulti, preparando un messaggio di emancipazione dal mondo dei “grandi” che sarebbe poi diventato uno dei leit-motiv della rivoluzione dei giovani del ’68. Charlie Brown, Linus con la sua coperta, Snoopy, Lucy. Nomi entrati nella storia.
Una coperta che protegge i bambini
Nelle strisce di Schulz non compariranno mai gli adulti, una scelta di campo che impegnerà negli anni sociologi e studiosi del mondo infantile. Oltre a Charlie Brown, alter ego dello stesso Schulz bambino, anche Snoopy il cagnolino di Charlie, è un altro alter ego del cane Spike che il fumettista aveva da piccolo. Snoopy ragiona e discetta come un filosofo, è un osservatore implacabile, una figura enigmatica che diverrà sempre più fondamentale nei 50 anni di attività dell’artista statunitense, fino a diventare iconica.
Snoopy e Woodstock
Il bracchetto bianco con le orecchie pendule, troneggia sopra la sua casetta e i suoi pensieri spaziano dalla politica all’economia, dalle relazioni umane al disagio giovanile, il tutto condito da un’ironia intelligente e acuminata. Compagno inseparabile di Snoopy è Woodstock, e il nome è un altro colpo di genio veggente dell’autore. L’uccellino comunica con Snoopy, unico a comprenderne il linguaggio, attraverso un cinguettio incomprensibile sottolineato da fumetti criptici dal segno verticale.
Una coperta a difesa della galassia infantile
La galassia infantile di Schulz è un catalogo di caratteri pseudo infantili che rivelano, invece, la composizione della società americana. Schroeder è una sorta di enfant prodige, intellettuale e pianista; Lucy Van Pelt è una ragazzina bisbetica e antipatica dai giudizi implacabili soprattutto nei confronti del tenero Linus, amico di Charlie Brown, il quale affronta il mondo protetto dalla sua inseparabile coperta che porta ovunque. La misteriosa ragazzina dai capelli rossi sembra essere l’omaggio che il vignettista americano tributa a un suo amore giovanile che non si è mai concretizzato, Pig-pen è il bambino avvolto nella nuvola di polvere, Merci Johnson la secchiona del gruppo, Piperita Patty una bambina rude che corteggia goffamente Charlie mettendolo in evidente imbarazzo.
Da Charlie Brown a Snoopy a Linus: l’evoluzione
Nel tempo la figura di Snoopy assume caratteri antropomorfi diventando protagonista di molte delle strisce firmate da Schulz. Lo vediamo pilota di aeroplani condurre battaglie nei cieli, assume connotazioni e pensieri assolutamente umani. Il successo di Peanuts, queste noccioline irresistibili, è nel capovolgere il mondo dei bambini che sembrano ignorare completamente quello degli adulti. O comunque osservarlo con acuto disincanto.
Non dimentichiamo la coperta. I bambini con quella saranno i messaggeri
Schulz morirà il 12 febbraio 2000. Firmerà l’ultimo Peanuts pubblicato il 13 febbraio accompagnato da un messaggio dell’autore. Chiederà che suoi “bambini” rimangano ciò che sono sempre stati: piccoli messaggeri dall’immensa saggezza.