Non poteva continuare il rapporto tra Meo Sacchetti e la Nazionale, che dopo cinque anni si salutano lasciando il ricordo di un preolimpico a Belgrado storico e vittorioso e un’entusiasmante cavalcata a Tokyo 2020. Il rapporto tra il coach e il presidente Petrucci era logoro da troppo tempo e così si è scelto di iniziare un nuovo percorso con Pozzecco, ora vice allenatore di Messina a Milano, chiamato subito a guidare un gruppo che a settembre sarà protagonista all’Europeo. Chi conosce bene il Poz e la maglia azzurra è Denis Marconato, bandiera della Nazionale, uno che meglio di tanti sa cosa aspettarsi dal nuovo ciclo.
Denis Marconato, conosce bene il nuovo staff azzurro. Come commenta questo cambiamento?


“Comincio col dire che sono rimasto sorpreso anche io dalla tempistica, Sacchetti ha fatto tanto nel suo periodo e ha raggiunto risultati importanti, anche se ci sta cambiare. Meo ha portato le sue idee e il suo gioco, ha lanciato tanti giovani e va ringraziato. In Federazione però volevano una rinfrescata e Pozzecco può essere una buona scelta. È preparato, ha fatto esperienze importanti ed è dentro a queste tutt’ora, inoltre sarà accompagnato da figure importanti, come quella di Recalcati. Il nuovo accompagnato da tanta esperienza, un mix che promette bene”.
L’Italia potrà dire la sua agli Europei?

“Ci sono tante nazionali forti, ma passato il girone, ampiamente alla portata, questa squadra potrà giocarsi le proprie carte contro tutti. Se il gioco del Poz sarà divertente, questo porterà sicuramente entusiasmo e la speranza è che possa trascinarci lontano. Ci sono giocatori interessanti e si potrà dare continuità alla crescita di quest’ultimi iniziata con Sacchetti”.
Denis Marconato, sono iniziate le finali scudetto tra la Virtus e l’Olimpia, chi vede meglio?

“È difficile pronunciarsi perché sono entrambe forti e a formato europeo. I campioni sono tanti e rappresentano di gran lunga le due squadre più complete del torneo, abbinano la qualità a un roster profondo e l’accoppiamento in finale era inevitabile. Speriamo che sia più equilibrata dell’anno scorso e di goderci una serie lunga, dato che il 4-0 della passata stagione non ha rispecchiato il reale valore di Milano”.
Tra sorprese e delusioni, chi l’ha colpita in questa stagione?


“Più di tutte mi ha stupito Tortona, fantastica matricola che al primo anno ha dato filo da torcere a tutte le squadre e si è saputa imporre. Ha giocato bene e mi ha divertito, spero che possa ripetersi anche il prossimo anno perché è una realtà che fa bene al nostro basket. Anche a Brescia si è vista una piacevole pallacanestro, mentre mi ha deluso la Reyer, una squadra che ha dato tanto ma che probabilmente è arrivata alla fine di un ciclo. È stata altalenante per tutta la stagione e, raggiunto l’obiettivo minimo dei playoff, non ha saputo cambiare marcia in postseason contro Tortona. Cambiare e iniziare con un nuovo progetto potrebbe essere la soluzione ideale”.