Elisabetta Baldisserotto è tornata da poco in libreria con una nuova storia dalle tinte gialle, il romanzo Il dolore degli altri, pubblicato da Neos edizioni. I suoi affezionati lettori attendevano da tre anni il commissario Jacopo Zambon, protagonista dei tre romanzi usciti per i tipi della Cleup, Morire non è niente (2015), Di là dall’acqua (2017), Gli occhiali di Hemingway (2019), ma in questo caso il vero investigatore è un altro personaggio presente nei libri precedenti, la sua psicoanalista, Fernanda Messinis, mentre il commissario rimane un po’ sullo sfondo.
La storia

La vicenda infatti ruota attorno alla misteriosa scomparsa di una paziente della dottoressa, Gioia, una giovane attrice che una sera – dopo le prove al Teatro Goldoni di Venezia dove deve interpretare la parte di Cecilia nella commedia Sior Todero brontolon – non rientra a casa e non dà più notizie di sé, sembra inghiottita nel nulla. Gioia è una personalità complessa: diabetica, ha avuto un’infanzia difficile, è stata abbandonata dal padre e poi adottata dal marito della madre, ma nonostante tutto affronta la vita con forza e vitalità e porta avanti la sua passione con energica determinazione.
Il dolore degli altri
Fernanda Messinis è abituata a gestire quello che lei chiama “il dolore degli altri” e per questo al di fuori dello studio preferisce non dare molta confidenza alle persone, cerca di non entrare troppo nella loro intimità: farsi raccontare i loro problemi sarebbe un carico troppo pesante da portare. È gentile, cordiale con i vicini di casa, i padroni dei cani del vicinato che fanno la loro passeggiata nelle stesse calli e segnano il territorio nelle stesse aiuole dove lei porta la sua Melanie per le pisciatine quotidiane, niente di più.
Dal dolore alla ricerca

Ma da quando Gioia non si è presentata al solito appuntamento per la seduta, la dottoressa non si dà pace, resa inquieta anche dal ritrovamento in città delle spoglie di un’altra donna, e comincia a indagare, prima con circospezione, poi entrando sempre di più in un intrigo di reticenze, misteri, omissioni e bugie.
L’investigazione
Conoscerà e interrogherà la madre, il padre adottivo e le amiche della ragazza, i suoi colleghi attori, andando anche ad assistere ad una prova in teatro, coglierà le dinamiche interpersonali, le invidie, le gelosie e scoprirà che uno di loro nutriva per Gioia un’insana passione e la perseguitava. Come in teatro anche nella realtà ogni personaggio recita una parte e come spesso accade, le cose non sono mai come appaiono, scavando si trova qualcosa di non detto e tenuto ben nascosto.
Il colpo di scena
Entrerà in gioco anche Jacopo Zambon, che aiuterà non poco la dottoressa nell’indagine, ribaltando i ruoli che avevamo conosciuto nel romanzo Di là dall’acqua dove era stata proprio la psicoanalista a dare utili suggerimenti al commissario, allora suo paziente, per risolvere il caso di omicidio maturato nell’ambiente della psicanalisi.
Il dolore e una Venezia mai banale
La vicenda si dipana, come nei romanzi precedenti, in una Venezia mai banale, lontana dai luoghi più conosciuti, la Venezia dei Veneziani, dove pulsa la vita di tutti i giorni, dove si deve fare i conti con le problematiche legate all’invasione turistica, ma dove si può godere di una bellezza avvolgente che sorprende sempre, nonostante tutto.
Elisabetta Baldisserotto ci fa entrare anche nella vita familiare della psicoanalista e di suo marito, Diego, un affascinante messicano con il quale ha un rapporto intenso e solido, un uomo che sa starle accanto con discreta partecipazione. Ci descrive la vita di questa coppia, con le sue incomprensioni e i riavvicinamenti, le piccole ripicche stemperate in un abbraccio notturno, le difficoltà di una vita sessuale in età matura affrontate con sensibilità e tenerezza, la quotidianità, insomma, in cui molti si potranno riconoscere.
Lo scioglimento del mistero avviene e ci sorprende, come deve essere in ogni giallo che si rispetti, e l’autrice sa condurre i suoi lettori tra false piste e svelamenti inattesi, con una scrittura precisa, efficace e limpida, come sempre.
Elisabetta Baldisserotto

Psicanalista e scrittrice, vive e lavora a Venezia. In ambito saggistico ha pubblicato Leggere i sentimenti. Un percorso psicologico e letterario (Moretti&Vitali, 2011), Figure della passione. Tra psicoanalisi e letteratura (Vivarium, 2014), e Francesco Baldisserotto. Storia di un patriota veneziano (Supernova, 2020). In ambito narrativo è autrice dei romanzi Morire non è niente (2015), Di là dall’acqua (2017), Gli occhiali di Hemingway (2019), tutti pubblicati con Cleup, Padova e della raccolta di racconti Ritratti di donne (Terra d’ulivi e dizioni, 2020). Ha partecipato alle antologie The Book of Venice (Commapress Edizioni, 2021), e Natale a Venezia (Neos edizioni, edizione 2020 e 2021). Collabora con “Menabò. Quadrimestrale internazionale di cultura poetica e letteraria”.
Bellissima recensione, approfondita ed esaustiva. Grazie!
🙂
Una recensione articolata che coglie i molti registri dell’intrigante giallo di Elisabetta Baldisserotto, grazie e brave entrambe, scrittrice e recensitrice (o recensora? 😉)!
Grazie!