E’ stata la settimana degli 80 anni di Dino Zoff, compiuti lunedì scorso, e del rinnovo di Gigi Buffon, sino al 2024, annunciato lo stesso giorno. Entrambi miti, ex portieri della Nazionale, i più grandi di ogni tempo e al terzo posto ci può essere Ricky Albertosi, a cui è mancato solo il titolo mondiale del 1970, per essere al loro livello e anche oltre.
Buffon, dunque, giocherà sino a 46 anni e mezzo, quasi, almeno, perché secondo il procuratore Silvano Martina può reggere sino ai 50 e ha ragione. Come spesso facciamo, li raccontiamo tramite nostre chiacchierate realizzate da soli.
Zoff
Con Dino Zoff abbiamo parlato l’ultima volta due anni fa e una parte della chiacchierata è inedita, proponiamo qui i passaggi più attuali e aggiornati, con l’ex portiere di Mariano del Friuli, provincia di Gorizia.
Zoff, negli ultimi 20 anni ha allenato solo la Fiorentina, segue ancora il calcio?
«Tanto in tv. Abitando a Roma, qualche volta vado all’Olimpico, in genere vado per le finali di coppa Italia».
Quando arriverà la terza Champions league?
«L’incognita, se arriva in fondo, è la tenuta mentale, considerate le 7 finali perdute, due anche da parte mia: nel ’73 a Belgrado con l’Ajax, gol in avvio di Johnny Rep, dieci anni più tardi ad Atene, decise Felix Magath per l’Amburgo. Il calcio è strano, puoi incappare anche nella maledizione…».
Zoff, le piace Massimiliano Allegri?
«Sui 5 scudetti di seguito ha meriti stratosferici, ma era stato celebrato rispetto ad altri grandi tecnici del passato. I suoi valori sono indubbi. Ecco, Allegri ha del Giovanni Trapattoni per il pragmatismo, non andrebbe denigrato».
Qual è stata la sua Juve migliore?
«Ne indico tre. Dapprima con Franco Causio, con il tedesco Helmut Haller e con Roberto Bettega, metà anni ’70. Poi il successo in coppa Uefa a Bilbao, 2-1 a Torino e 0-0 in Baskonia, nel 1977: è l’unica squadra italiana vincitrice di un trofeo senza stranieri, in ogni tempo. E poi naturalmente l’82-’83, nonostante il secondo posto. Avevamo 6-7 nazionali, campioni del mondo, più Zibì Boniek e Michel Platini. Certo la Juve dello scorso decennio non scherzava, con quei 9 scudetti di seguito in bacheca».
Zoff,che ricordi ha degli Agnelli?
«Il presidente Andrea veniva al campo, a 6-7 anni, accompagnato dallo zio Gianni. L’avvocato era straordinario, interessato al calcio, sapeva più di me: seguiva tutto, tramite informatori telefonici. Io venivo dal Napoli, avevo già 19 partite in Nazionale, mi chiese dei centravanti, di Svezia e Danimarca».
Cosa propone sul Var?
«Miglioriamo gli uomini. E’ necessario sul fuorigioco, come c’era prima la goal line tecnology. Il resto mi ricorda il moviolone di Aldo Biscardi, interverrei solo quando tutti vedono quanto è successo escluso l’arbitro, perché la macchina non può vedere l’intensità o la velocità di uno scontro».
Due portieri friulani sono in serie A…
«Apprezzo Meret, del Napoli, è solo sfortunato sul piano fisico. E Provedel sta emergendo bene, nello Spezia”.
Lei a chi si ispirava?
«All’inglese Gordon Banks. Il campione del mondo del 1966, scomparso nel 2019».
Zoff e Buffon
Con Gigi Buffon, partiamo dalle sue parole, con il presidente del Parma Kyle Krause, americano.
«È una bella giornata, è successo quello che volevamo io, il presidente, i tifosi e spero tutta Parma. Se non credessi in quello che stiamo facendo non avrei accettato il rinnovo. Questa per me è una sfida ancora molto entusiasmante. Sento di poter dare una grande mano. Non c’è niente di meglio che poterlo fare qui. Krause ha molto entusiasmo, è ambizioso e ha ben chiaro dove vuole arrivare, anche se in questa prima fase ci sono stati colpi di assestamento. Sarebbe stato un peccato tirarmi indietro».
Il Parma in questo momento è lontano dai playoff della B…
«Il mio ritorno è stato condizionato da un legame profondo che ho sempre avuto con la gente di Parma e la città. In questo momento era importante compiere un atto di responsabilità dando la mia totale apertura a questo prolungamento».
Il paragone con Zoff
E poi ripassiamo l’intervista realizzata l’8 gennaio del 2011, quando Gigi a Reggio Emilia partecipò alle celebrazioni per il primo Tricolore. Buffon doveva compiere 33 anni e anagrafe e ruolo di permettevano di poter battere ogni record.
«In Nazionale ho 102 presenze, sono a 10 dal mito Dino Zoff, mentre Paolo Maldini è più lontano, a 126, e Cannavaro ancora di più, con 136».
Complimenti, ha studiato bene. Lothar Matthaus arrivò a 150 gettoni con la Germania, dall’80 al 2000. In azzurro potrebbe superarlo, dal ’97 al Mondiale del 2018
«Allora avrò 40 anni, obiettivamente tanti».
Lì sappiamo com’è andata, Buffon ha raggiunto le 176 gare in Nazionale, chiudendo proprio 4 anni fa, ma senza qualificazione al mondiale.
Il suo ex compagno al Parma Marco Ballotta fu titolare in serie A a 44 anni, nella Lazio 2007-08.
Ecco, con il rinnovo, per ora in serie B, arriverà a 46, la speranza per Buffon è chiudere proprio in A.