Il 17 gennaio si è festeggiata la giornata mondiale della pizza. Un piatto ormai internazionale ma che affonda e sprofonda le sue origini in una sola patria: l’Italia. C’è poco da fare. È il piatto nazionale. In tanti hanno provato a copiarla ma nessuno riesce a farla come noi. Allora ci siamo divertiti a chiedere qualche segreto a chi della pizza ne conosce ogni segreto. Iniziamo con “Lello” del Grigoris. Famoso in tutta Mestre anche per i riconoscimenti ottenuti per la sua pizza
Grigoris e la su pizza
“Grigoris nasce nel dicembre del 1991, anni bellissimi, anni di grande energia e creatività. C’era incoscienza e ce la potevamo permettere!!! Anni di abbondanza, arriva in tutta velocità il 2008, la crisi, le serate così così, quelle serate che ti fanno riflettere. Ci svegliamo un giorno e sentiamo che è ora di dare una svolta, ritornano i ricordi, i ricordi di quando avevi 20 anni e speravi di cambiare il mondo mangiando seitan, tofu e pane in cassetta fatto con la pasta madre rinfrescata un giorno all’anno con l’acqua di rugiada raccolta nella notte del solstizio d’inverno. Decidiamo di partire in modo del tutto improvvisato con la pasta madre di un amico, da lì si volerà assieme agli artigiani che tutt’ora ci accompagnano in questo bellissimo percorso. Manuel, Corrado, Piergiorgio, Stefano, Rolando, Vincenzo, Piero, Chiara, Lucio, Andrea…sono solo alcuni nomi di chi ci aiuta tutti i giorni a realizzare i nostri progetti, da lì il laboratorio a Zelarino…fino alla nuova bakery a san Girolamo in centro a Mestre il passo è breve!!! Apriremo il 4 febbraio”.
Chi è Lello?
“Lello è un mestrino, è socio e marito di Pina, cosa non da poco, è un sognatore, è un creativo. Mi definisco mestrino perché chi è nato a Mestre negli anni 50/60 sa molto bene cosa vuol dire. Vuol dire grandi energie, grande voglia di cambiamento, di innovamento, cambiamenti radicali, capacità di stare insieme, di stare in piazza, di stare in strada e frequentare le persone che incontravi indipendentemente dai colori politici, dal livello sociale, anni di grande cambiamento, anni in cui i locali della citta bar, discobar o pizzerie che fossero, erano parte trainante della vita della città”.
Perchè la pizza è così conosciuta nel mondo?
“Perché raccoglie tutti i buoni prodotti del nostro paese, perché è immediata, perché è conviviale, perché è un piatto completo, perché è rotonda…la mia”.
Come si fa una vera pizza?
“Una vera pizza, io aggiungo di qualità, si fa rispettando le materie prime che la compongono, in primis la farina”
Qual è il segreto di una buona pizza?
“Qui mi ripeto, rispettando e valorizzando le materie prime che la compongono, dall’impasto alla cottura”
Come si fa a tutelarla?
“Alzando sempre di più l’asticella della qualità, cercando di essere sempre più esigenti con noi stessi e con i produttori, agricoltori, artigiani che collaborano con noi”
Siete tra i pizzaioli più premiati da molti anni. Il vostro segreto?
“Il nostro segreto, se veramente ce n’è uno, sta nel non accontentarsi mai, di non sentirsi mai appagati, di mettersi continuamente in discussione, tenendo ben presente che i nostri clienti si aspettano sempre un qualcosa in più”
La pizza. In tanti ce la copiano. Ma quella italiana è inimitabile. Ci sarà un motivo. Quale?
“È il territorio che fa la differenza, viviamo in un territorio eccezionale, da nord a sud abbiamo una tale varietà di prodotti che il mondo ci invidia, l’importante è usarli per le nostre pizze e lavorarli con il massimo rispetto”
Perchè la pizza sembra non la si voglia tutelare come è avvenuto ad esempio con il prosecco o altri prodotti Docg in Italia?
“Gli interessi economici delle grandi industrie alimentari, la sofisticazione, fanno si che sia replicabile anche da persone totalmente incompetenti. I semilavorati verrebbero, una volta certificata la pizza di qualità, dichiarati di scarsa genuinità, addirittura malsani, cosa impensabile per i grandi interessi economici”.