Quando si parla di sostenibilità ambientale in edilizia, si intende l’impatto che un edificio potrebbe avere sull’ambiente circostante, molte volte facendo anche riferimento all’efficienza energetica. A volte però c’è anche un altro aspetto da tenere in considerazione, ovvero l’uso di materiali sostenibili e ad impatto zero. Ed è qui che entrano in gioco la bioedilizia e la bioarchitettura.
Edilizia e bioarchitettura
Il concetto di edilizia sostenibile nasce attorno agli anni 70 e ha come obiettivo la sostenibilità ambientale fin dai primi passaggi necessari alla costruzione di un fabbricato: dall’estrazione delle materie prime, alle rifiniture finali. Esso tiene in considerazione l’uso di energia solare, di materiali locali estratti avendo cura della loro rigenerazione e acqua rigenerata. Una città meno inquinata è anche più vivibile perché mette in primo piano la salute delle persone e dell’ambiente circostante.
Le caratteristiche di Citylife
La speranza è che a partire da questo progetto, per molti versi sperimentale ma non troppo, possa avviarsi un nuovo modo di intendere l’edilizia. Le grandi costruzioni completamente fatte da cemento, non possono considerarsi più adeguate alle esigenze ambientali. Oltre che deturpare il paesaggio, non tengono in considerazione le reali necessità delle persone: la vivibilità e l’abbattimento del problema dell’inquinamento. Il progetto Citylife porta avanti questi ideali di sostenibilità, che hanno contraddistinto l’intero sviluppo della città e del quartiere. In particolare, il nuovo progetto CityWave è stato contrassegnato dall’efficientamento energetico che consiste nel ricavo dell’energia elettrica esclusivamente da fonti rinnovabili. I pannelli fotovoltaici saranno collocati al di sopra di una struttura che rappresenterà il tetto dell’edificio e la stessa avrà un design molto particolare: come un’onda di forma concava che collegherà due edifici: una rivoluzione in campo edile mai vista prima in Italia.
Edilizia: CityWave, il riutilizzo delle acque
I due edifici, East e West, saranno in grado di raccogliere l’acqua piovana, di bonificarla e di riutilizzarla per l’irrigazione del verde pubblico; uniti da una caratteristica struttura dinamica che ricorda un’onda (da cui il nome CityWave), della lunghezza di oltre 200 metri, attraversata da un’estesa area verde, avranno una superficie di circa 63.000 mq, destinata prevalentemente ad uffici, che si aggiungerà agli attuali 130.000 mq nel Business District di CityLife. La struttura complessiva unirà gli spazi interni ed esterni in una sorta di monumentalità leggera e sinuosa. Il porticato che collegherà le varie parti dell’intero complesso, estenderà alla piazza l’accoglienza di uno spazio interno, con la presenza di due grandi cortili su cui si affacceranno balconate di varie dimensioni e rappresenterà uno spazio aperto e verde portato dentro gli edifici.
La torre
La torre denominata “CityWave West” si sviluppa per 21 piani fuori terra, compreso il pian terreno. Dei quali 17 ad uso uffici, 3 a ristorante-sky bar e un piano tecnico. Al piano terra si collocano una serie di spazi comuni e il centro conferenze, composto dall’auditorium principale di quasi 300 posti e tre sale secondarie di differenti capacità. La torre denominata “CityWave East” si sviluppa per 11 piani fuori terra. Sempre compreso il pian terreno, dei quali 9 ad uso uffici, per un’altezza complessiva di 58 metri. Ai piani terra e primo, l’edificio presenta un atrio con giardino d’inverno e servizi comuni. Al decimo piano, una terrazza panoramica si affaccia sul centro della città.
I punti chiave dell’edilizia sostenibile
Ambiente, sostenibilità, ma anche innovazione, riqualificazione territoriale, alta qualità della vita e nuovi spazi da condividere con la cittadinanza sono i punti cardine non solo del quarto edificio di CityLife. Ma anche di una Milano che si sta immaginando nuovamente e sta disegnando il proprio futuro all’insegna di questi valori, come già visto in altri progetti di rigenerazione recentemente presentati. Sviluppi da seguire per accertarsi che quanto promesso si traduca in concreto.
L’edificio sarà alimentato esclusivamente da fonti rinnovabili. Rappresentando così il primo immobile per uffici a raggiungere obiettivi di impatto positivo sull’ambiente. In quanto costituirà uno dei parchi fotovoltaici più grandi d’Italia. Forte di circa 11mila metri quadrati di pannelli, il che significa una produzione di energia fino a 1.200 megawattora all’anno.
L’edilizia sostenibile in Italia
In questa direzione ‘green’ si muovono anche altre città italiane. A Genova, per esempio, è in progettazione il Waterfront di Levante, da un’idea di Renzo Piano, progettato secondo l’approccio “nearly Zero Energy Building”. In definitiva, un progetto bellissimo, sia dal punto di vista estetico che da quello della sostenibilità. È ormai da parecchio tempo che continuiamo a dirci che non dobbiamo solo ripartire. Ma (e di più!) dobbiamo immaginare nuovamente un futuro da ridisegnare e CityWave è un bellissimo esempio di questa nuova mentalità.
L’edificio sarà una struttura a impatto positivo, che consumerà il 45% di energia in meno rispetto agli standard, con un risparmio di 520 tonnellate l’anno di CO2 che equivale alle emissioni assorbite da 20.000 alberi. Inoltre, consentirà anche la raccolta e il riutilizzo delle acque piovane, oltre a creare un ampio spazio pubblico verde e coperto, vivibile tutto l’anno. Accanto alle 3 mitiche torri di CtyLife, familiarmente note come “il dritto”, “lo storto” e “il curvo”, questa nuova struttura, destinata a diventare il primo edificio di soli uffici a superare l’impatto zero perché servito e alimentato da uno dei più grandi parchi fotovoltaici urbani in Italia che ne ricoprirà l’intera struttura, sta sorgendo nel bel mezzo del centro residenziale già inserito nell’area pedonale più ampia di Milano e forse d’Europa, con circolazione di auto e parcheggi esclusivamente ai piani interrati.
Il CityWave
Il progetto di CityWave porta al culmine l’impegno di CityLife per la riqualificazione urbana e la sostenibilità, che ha caratterizzato l’intero sviluppo del quartiere sin dalla sua nascita. Sarà un edificio progettato con l’obiettivo di determinare un “impatto positivo” sull’ambiente. In più, il progetto CityWave ha già ottenuto la pre-certificazione Leed livello Platinum (la certificazione dell’edificio nella versione 4.0 del protocollo americano prevede che il progetto abbia caratteristiche tali da raggiungere il punteggio massimo – 110 punti – che corrisponde alla certificazione LEED Platinum, appunto). I lavori di CityWave sono stati appena avviati. Si prevede che si concluderanno nel 2025, con un investimento che si aggira tra i 170 e i 180 milioni di Euro.