Lo Spinea ha trovato domenica scorsa contro il Caldiero il primo punto in campionato, rispondendo così al 3-1 subito in casa del Delta anche se i gialloblu avevano offerto una buona prova. Il campionato per la matricola di Mister D’Este si pronostica sicuramente pieno di insidie, ma l’inizio fa ben sperare e lo Spinea potrà giocarsi le sue chance di salvezza in un girone con tante società ambiziose. Tra queste figura il Mestre, prossimo avversario della squadra di D’Este.
Mister D’Este, come giudica il vostro inizio di campionato?
“Ci siamo affacciati alla categoria con curiosità e siamo rimasti colpiti dal livello molto alto, ci sono tante squadre con giocatori importanti e per una squadra come la nostra è un onore essere alle porte del professionismo. Nelle prime due gare abbiamo disputato buone partite, che ci hanno dato la consapevolezza che possiamo dire la nostra, pur rispettando gli avversari ed essendo a conoscenza della difficoltà del girone”.
D’este, che avversario è il Mestre?
“Si tratta di una squadra forte, che in una classifica iniziale va messa subito dietro le principali favorite come Arzignano e Chioggia. A livello di blasone è probabilmente la piazza più importante del campionato e anche quest’anno sono stati costruiti per fare bene come nelle passate stagioni. Hanno cambiato allenatore e alcuni giocatori, ma si caratterizzano per avere dei precisi concetti che portano avanti con successo da tanto tempo. Affiancano giocatori esperti e da categoria superiore a tanti giovani interessanti, come De Leo l’anno scorso o Galli. Sono una bella realtà, il Mestre sarà tra le protagoniste del campionato. Magari a partire tra due settimane (dice ridendo)”.
Le piace il gruppo con cui sta lavorando e del lavoro del DS?
“Abbiamo iniziato un lavoro con numerosi giovani e domenica scorsa siamo partiti con ben sette fuoriquota, a testimonianza del nostro piano. Sono giocatori che hanno già giocato nella categoria e, soprattutto, vogliosi di far parte dello Spinea. Siamo arrivati tardi, quasi all’ultimo momento, in Serie D e non potevamo cercare giocatori dal nome di rilievo. Per questo abbiamo puntato su ragazzi che sono qui per mettersi in discussione e dimostrare che valgono la categoria. Accanto a loro, abbiamo saputo inserire elementi di esperienza, che aiuteranno la squadra a crescere e a prendere sempre più confidenza con il campionato. Qui il margine di errore è ridotto, ogni tuo errore viene punito e lo abbiamo visto contro il Delta. Crediamo fortemente alla salvezza, il direttore mi ha messo a disposizione ragazzi che non vivono la piazza come una scelta di ripiego”.
D’Este, quali sono gli obiettivi dello Spinea e i suoi?
“Il nostro obiettivo è la salvezza e ce lo siamo posti all’inizio della stagione, penso che un determinato avvio possa far vivere male ai giocatori un risultato e mettere in secondo piano un successo che appare scontato ma che in realtà non lo è. Non sono un allenatore che si mette paletti, ponendosi limiti positivi o negativi, voglio che la mia squadra giochi con il suo atteggiamento e dimostri in campo la sua identità. Questo per me è già un successo, siamo una matricola e andremo in campo per fare la nostra partita, senza gestire un risultato e provando a mettere in difficoltà con le nostre armi chiunque. Sono partito dieci anni fa dalla Prima Categoria, con l’obiettivo di arrivare in Eccellenza. Voglio godermi questa stagione, comunque andrà per me sarà stata stimolante e mi avrà insegnato molto”.
Cosa l’ha più colpita dell’attuale Serie D?
“Facendo un paragone con gli anni ’80, mi sembra che questa categoria assomigli sempre di più alla vecchia C2. Per i giocatori che sono presenti, i contratti importanti che vengono firmati e i tanti interessi dei procuratori, la Serie D appare come un campionato professionistico. Anche per questo, devo ringraziare il Presidente Scopece e il Direttore Benfatto, che per lo Spinea stanno facendo tanto, dedicando tempo e denaro”.