Il ministro della Transizione ecologica Roberto Cingolani e il ministro per le Politiche giovanili Fabiana Dadone hanno firmato un protocollo d’intesa per la promozione del “Servizio civile ambientale e per lo sviluppo sostenibile”. Prevede nell’ambito del Servizio civile universale programmi e progetti finalizzati alla rivoluzione verde e alla transizione ecologica.
Servizio civile e attestato
Dieci milioni di euro sono messi dal Mite per l’anno 2022 e altri dieci milioni di euro per il 2021 stanziati dal Dipartimento per le politiche giovanili. Alla conclusione del servizio, verrà rilasciata ai giovani che aderiranno all’iniziativa un’attestazione delle competenze acquisite. Gli obiettivi del programma sperimentale sono molti e costituiscono un’ottima occasione per crescere umanamente e conoscere le molte opportunità offerte dall’economia verde; tra gli altri, l’aumento del numero di operatori volontari a supporto degli enti territoriali; il potenziamento delle conoscenze e delle competenze degli enti di servizio. La valorizzazione delle competenze degli operatori sulla green economy, sulla tutela e valorizzazione delle biodiversità, la lotta allo spreco alimentare, la promozione delle energie rinnovabili, lo sviluppo delle nuove tecnologie ambientali, la digitalizzazione, l’economia circolare, la bio-economy, la tutela del patrimonio marino-costiero, la blue economy, la lotta all’inquinamento del mare, l’educazione ambientale e allo sviluppo sostenibile.
Ma vediamo anche come si sviluppa in altri Paesi UE
In Austria, il servizio di leva è obbligatorio e dura 8 mesi. Esiste un’alternativa per gli obiettori di coscienza della durata fino a due anni. In ogni caso, per i giovani senza distinzione di sesso esiste l’anno di volontariato sociale ed ecologico.
Francia
La Francia, concluso il passaggio dalla leva obbligatoria alle forze armate professionali volontarie aperte a uomini e donne, ha emanato una legge nel 2006 con la quale è stato istituito il servizio civile volontario. Ha una durata minima continuativa che va dai 6 ai 12 mesi. E’ aperto a giovani tra i 16 e i 25 anni e permette loro di rendersi utili alla collettività. Il servizio può essere svolto in diversi settori, tra cui la prevenzione, la sicurezza e la difesa civile.
In Germania alternativa
In Germania, dove esiste la leva obbligatoria, c’è la possibilità di svolgere un altro servizio in alternativa a quello militare. Si può scegliere tra due programmi di servizio volontario. Che costituiscono un’offerta di formazione per i giovani collegata all’impegno in istituzioni di tipo sociale o ecologico.
Tra chi non lo ha e chi fa volontariato
La Grecia non prevede un servizio civile alternativo e ha mantenuto obbligatorio il servizio militare. L’obiezione di coscienza rimane ancora una possibilità, per chi dimostra di obiettare per motivi religiosi o filosofici. Ma viene svolto come un servizio militare non armato. Dura 23 mesi rispetto ai 12 standard.
In Gran Bretagna, seppur non esista un’agenzia per il servizio civile nazionale, il volontariato è molto attivo. Diverse attività di servizio alla comunità sono promosse in questo settore. Nel 2001, Londra ha definito una strategia di promozione dell’impegno civico dei giovani attraverso specifiche attività. Che si fondano sulla partecipazione dei giovani ai progetti di organizzazioni no profit. Questa iniziativa, promossa dal Governo e rivolta a giovani tra i 16 e i 25 anni che intendono fare volontariato, ha coinvolto finora 200 mila volontari. In un ambito di 130 progetti in tutta l’Inghilterra.
Servizio civile spagnolo
In Spagna, la Costituzione del 1978 prevedeva la possibilità di istituire il servizio civile alternativo attraverso l’obiezione di coscienza. Dal 1° gennaio 2002 non esiste il servizio militare obbligatorio, Dopo un confronto con le ONG e il sindacato, il governo ha deciso di rinunciare ad una legge sul servizio civile volontario per favorire lo sviluppo del volontariato.
In Svezia non esiste il servizio civile volontario, ma è previsto un servizio alternativo a quello armato, per obiettori di coscienza. Il servizio civile alternativo al servizio militare può durare da 3 a 10 mesi, coinvolgendo allo stesso modo uomini e donne. All’età di 17 anni, i cittadini svedesi vengono sottoposti a test di idoneità psico-fisica. Ma non tutte le reclute vengono effettivamente chiamate al servizio militare, né tanto meno a quello civile. Circa il 30% degli uomini sono convocati e, di questi, solo 400 svolgeranno il servizio civile.
Svizzera e Norvegia
In Svizzera, il servizio civile esiste da dieci anni ed è stato finora scelto da oltre 15.000 giovani, quale alternativa agli obblighi di leva. Gli obiettori di coscienza sono chiamati a svolgere per 18 mesi lavori di pubblica utilità. Ad esempio in ambito di sanità, socialità, ambiente, aiuto umanitario e aiuto allo sviluppo, anche all’estero.
In Norvegia, il servizio militare è obbligatorio per tutti gli uomini. Dura da 6 a 12 mesi, con possibilità di essere richiamati fino 44 anni per partecipare a successive esercitazioni. È riconosciuta l’obiezione di coscienza. Ogni caso viene vagliato singolarmente e può essere consentito un servizio civile della durata di 16 mesi.
In Italia
E come funziona in Italia? Beh, in Italia, la leva obbligatoria è stata sospesa a partire dal 1° gennaio 2005 mentre già con la legge n. 64/2001, è stato istituito il Servizio Civile Nazionale, rivolto a cittadini italiani, uomini e donne fra i 18 e i 28 anni, che vogliono dedicare un anno della propria vita a favore di un impegno solidaristico, mettendosi a disposizione della comunità e partecipando a progetti di interesse collettivo sia in Italia che nel resto del mondo. Dal 2005, il Servizio Civile Nazionale si svolge su base esclusivamente volontaria.
Il Servizio Civile Ambientale. Italia prima con Austria
Nell’ottica di un reale percorso verde, l’istituzione del Servizio Civile Ambientale intende potenziare le conoscenze e le competenze degli enti di Servizio civile. Dal canto suo, il Ministero della Transizione Ecologica ha il compito di attivare percorsi di formazione e approfondimento per gli operatori volontari avvalendosi, oltre che di competenze interne, anche del contributo di Enti istituzionali, università e associazioni riconosciute.
Insomma, sebbene la strada sia ancora lunga e in salita, l’istituzione del Servizio Civile Ambientale rappresenta non solo un importante passo avanti verso gli obiettivi dell’Agenda Onu 2030. Ma anche e soprattutto la presa di coscienza che non c’è più tempo da perdere se vogliamo sul serio salvaguardare il nostro patrimonio ambientale.