Oggi la mia valigia è colma di tristezza e di bellissimi ricordi: ci ha lasciati la più grande Giselle di tutti i tempi, l’amatissima Carla Fracci. Se pensiamo alla danza , pensiamo subito a lei, all’icona italiana più conosciuta in tutto il mondo. Lei , così leggera, eterea e di una grazia indiscussa che portava magia ovunque passasse.
Carla equivaleva a dire danza
Ha avuto una carriera stratosferica, nel 1954 si diploma al Teatro la Scala e sempre lì nel 1958 diventa prima ballerina, da quel momento ha calcato i palcoscenici più importanti al mondo ballando con i grandi ballerini come Rudolf Nureyev, Vladimir Vassiliev, Mikhail Baryshnikov, Marinel Stefanescu, Roberto Bolle e molti altri, il New York Times l’ha definita “la prima ballerina assoluta” fino a poi diventare direttrice dei corpi di ballo sia del Teatro San Carlo di Napoli che del teatro dell’Opera di Roma.
Una carriera unica
Durante la carriera ha vinto i premi più importanti e varie onorificenze, si è cimentata con successo anche come attrice in alcuni film. Insomma una vita ricca e dedicata a pieno alla danza, che come diceva lei era stata da danza a sceglierla. Iniziò danza per puro caso perché lei desiderava diventare da grande una parrucchiera ma durante una visita al Circolo ricreativo del padre, degli amici di famiglia consigliano i suoi genitori di far fare l’audizione a Carla per entrare a studiare alla Scala.
Carla e il mondo della danza che le apre le porte
Tutti furono da subito colpiti per il suo bel faccino e per la sua musicalità anche se lei nei primi anni sentiva la nostalgia di stare nelle campagne a giocare con i suoi amici e trovava tutti quegli esercizi alla sbarra molto noiosi e ripetitivi. Grazie però all’incontro con la grandissima Margot Fonteyn capirà che quella è la sua strada e il teatro diventerà la sua casa.
Il mio ricordo di Carla
Grazie alla sua imponente carriera è sempre stata considerata da tutti un idolo quasi irraggiungibile ed inarrivabile, ma quello che non tutti sanno è che era la “Grande signora della danza della porta accanto”. Le volte che ho avuto l’onore di incontrarla ho visto in lei una signora delicata, semplice che non dimenticava mai le sue origini (padre tramviere e madre operaia) che si emozionava a parlare della sua tanto amata Venezia, ricordo che era dispiaciuta del fatto che era da anni che non visitava la sua casa veneziana ma diceva che ormai alla loro età non era così semplice.
Una donna come le altre
Quando parlava di suo nipote vedevo una nonna come tante che quando parla del nipote si emoziona. Una signora che amava il buon cibo e che adorava conversare di tante cose.
Ma la cosa più bella era quella di vedere lei e suo marito, il grande regista Beppe Menegatti; una coppia invidiabile, un grande amore , una complicità incredibile; erano in simbiosi. Ogni passo di uno era un passo dell’altro.
L’ultimo incontro con Carla
L’ultima volta che l’ho incontrata è stato nel novembre del 2019 a Napoli durante uno stage e anche in quell’occasione ha dimostrato la sua grandezza; ero affascinata ad ammirarla mentre accarezzava le mie allieve e si complimentava con loro della bella pettinatura e di come eseguivano i passi. Ad un certo punto per spiegare meglio un esercizio prese per mano una bimba e fecero assieme un’intera diagonale; penso che questa bambina non se lo scorderà mai quel momento io di certo no.
Buon viaggio Carla ti porterò sempre nel mio cuore ora potrai danzare per gli angeli!