Il momento più difficile per un campione è quello dell’addio all’attività agonistica. C’è chi decide di uscire di scena all’apice della carriera, non rovinando il ricordo dei suoi successi sportivi e non intaccando la propria leggenda. Gli esempi sono molteplici, citiamo i più eclatanti: Mark Spitz nel nuoto, ritiratosi a solo 22 anni dopo ben 7 ori alle olimpiadi di Monaco di Baviera. Michel Platini, che a 32 anni lasciò il calcio giocato quando aveva ancora tanto da dare. C’è poi chi non riesce a far calare il sipario sul palcoscenico della sua vita sportiva. Pensiamo al malinconico finale di carriera di Valentino Rossi o alla difficoltà mostrate da Francesco Totti nel lasciare la Roma e il calcio giocato. In quest’ultimo caso, la continua produzione di autobiografie, documentari e serie televisive fa sembrare che il “Pupone” sia ancora in campo. Un altro addio eccellente che tarda a consumarsi è quello di Gianluigi Buffon. A 43 anni suonati, è ancora in cerca di nuove emozioni e ricchi contratti. Il portiere record di presenze in Nazionale e nel campionato italiano ha annunciato, non senza un accenno di polemiche, il suo addio alla Juventus ma non al calcio giocato.
Buffon al Barcellona?
E’ notizia di queste ultime ore che per lui sarebbe pronta una ricca offerta dal Barcellona. Proposta che Buffon sarebbe disposto ad accettare per mettere a posto l’ultimo tassello della sua gloriosa carriera con la rincorsa all’unico trofeo che gli manca, avendolo solo sfiorato: la Champions League.
La Champions come assillo
Nella mente di Buffon quello della conquista della coppa con le grandi orecchie sembra essere diventata un’ossessione. Per inseguirla lasciò la Juventus nell’estate del 2018 per approdare al PSG. Salvo poi tornare ancora dai bianconeri per superare il record di presenze in serie A dell’amico Paolo Maldini. Ma, soprattutto, con la speranza, dimostratasi poi vana, di acciuffare la Champions grazie all’arrivo in bianconero di Cristiano Ronaldo.
Un nuovo addio alla Juve per Buffon
Ora il nuovo addio alla Juventus, annunciato, probabilmente, prima di essere messo alla porta dalla società in vista di un inevitabile rinnovamento della difesa che toccherà altri due mostri sacri come Chiellini e Bonucci. Buffon rimarrà nella storia non solo per i suoi record ma soprattutto per essere stato uno dei più grandi portieri di tutti i tempi. L’esordio giovanissimo a Parma, il lungo periodo alla Juventus costellato di successi, le 176 partite in maglia azzurra con la ciliegina del mondiale vinto nel 2006, ne fanno uno degli estremi difensori più forti e longevi di sempre.
Mi si permetta un appunto
Questo suo interminabile viale del tramonto non scalfirà certo la sua leggenda ma, non si offenda il portierone di Carrara, poteva anche essere evitato o almeno gestito meglio. L’intervista dopo l’eliminazione a Madrid della Juventus nelle semifinali di Champions League nel 2018, quella del famoso “bidone della spazzatura al posto del cuore”, la non brillante parentesi a Parigi e gli ultimi due anni a Torino come riserva di Szczesny, sono state tutte simboliche uscite a vuoto non degne di un portiere come Buffon. Forse qualcuno dovrebbe consigliarlo, pensiamo alla compagna Ilaria D’Amico, intelligente conduttrice di Sky, per spiegargli che non è per una coppa in più o in meno che si giudica una carriera come la sua, con un mondiale in bacheca vinto da super protagonista.
Zoff insegna
Ripensi, Buffon, a un suo glorioso predecessore, Dino Zoff che smise a 41 anni, quando iniziò a sentire troppi spifferi provenire dalla sua porta.