Quella di Stefano Ciffo è una storia di successo, nato e cresciuto Schio in provincia di Vicenza (e non ha mai cambiato residenza) arriva a lavorare ben presto per produzioni televisive di portata nazionale. Da oltre 10 anni lavora nel mondo della televisione e grazie alla passione e alla determinazione che lo caratterizzano, lo hanno portato a lavorare oggi tra Milano, Roma e Napoli. Conquistato dal mondo del teleschermo, è approdato a lavorare in grandi produzioni quali, solo per citarne alcune, X Factor, Cristina Parodi Live, Cucine da Incubo, I Menù di Canavacciuolo, The Real Housewife Napoli, Antonino Chef Academy, Stasera Tutto è Possibile, Ma come Ti Vesti, e molti altri.
Com’è iniziata la sua carriera nel teleschermo?

“Sono nato e cresciuto a Vicenza e dopo il liceo artistico ho iniziato gli studi in Discipline delle Arti, della Musica e dello Spettacolo e da lì ho conseguito un Master a Los Angeles in Produzione. Ammetto che però fin da quando ero ragazzino, sono sempre stato affascinato da questo mondo. Con il tempo mi rendevo conto di incantarmi per ore davanti al piccolo schermo non tanto per seguire ogni singolo programma, bensì ero incuriosito e divertito dal tentare di capire come si sviluppavano tutti quegli spettacoli. Mi spiego, quello che noi vediamo in TV è il risultato finale di una serie di preparativi e io ero affascinato proprio dall’immaginarmi come tutto poteva prendere forma. Ero attratto dai programmi in diretta, come se potessi sentire io stesso la tensione del momento. Mi sono ritrovato a comprare libri sull’argomento e a fare ricerche per capirne di più.
Durante gli studi era il cinema ad aver conquistato i miei interessi: la preparazione dell’attore, il processo interpretativo che dava vita ai singoli personaggi. Gli aspetti della regia inoltre avevano un fascino unico: le combinazioni del vario susseguirsi di inquadrature che davano vita all’interpretazione dell’attore e così via. Per me era come un dialogo continuo, un linguaggio unico. Ho svolto poi uno stage agli studi che una volta si chiavano ancora “Magnolia” per il programma Italian Best Next Top Model. Una grande produzione e opportunità. Poi sono tornato a “giocare in casa” se così si può dire, lavorando per TvA Vicenza, e lì davvero è stato istruttivo: nelle produzioni locali mi sono ritrovato a ricoprire più ruoli e questo mi ha dato l’opportunità di conoscere il mio lavoro e quello degli altri a 360°. Ho riflettuto su me stesso e su quello che davvero mi interessa. Alla fine il fascino del backstage, del “dietro le quinte” ha avuto la meglio. Sono partito alla volta di Milano e non mi sono più fermato…”
Cosa si è portato appresso della sua città?

“La bellezza. Vicenza e il Veneto hanno dei panorami che sono dentro di me e anche se giro in tutta Italia cerco qualche soluzione per valorizzare il nostro territorio a cui sono molto legato. La Tv ha il potere di valorizzare con un linguaggio tutto suo luoghi nascosti e magici e farli vivere a chi altrimenti non potrebbe potenzialmente mai conoscerli…questo lo so bene e lo porto nel mio lavoro ogni giorno. La TV è come avere una finestra aperta per inquadrare i panorami a me più cari e valorizzarli ad ogni sguardo”.
Il futuro del teleschermo?
“Sento di dover partire da un esempio a noi tutti vicino: la pandemia. Un periodo che ci ha costretti a rimanere chiusi in casa per un lungo periodo. Osservare il comportamento del pubblico mi fa pensare a un futuro ancora roseo per la tv anche se con forme diverse. In primo luogo tutti noi ci siamo dedicati ad interagire con le grandi piattaforme come Netflix, Prime Video, ecc. ecc.
Ma poi la voglia di intrattenimento è attualità è stata una richiesta del pubblico a cui abbiamo, come settore, rispondere e questo ci ha fatto davvero piacere anche perché l’informazione e il modo di informarsi è cambiato.
L’utente che sta “troppo” a contatto con le informazioni che per un certo periodo erano a tratti monotematiche e preoccupanti, ha bisogno di distrarsi e la tv è la risposta a questa esigenza e lo fa in maniera culturalmente condivisa e accettata cercando di variare per soddisfare i vari gusti. Inoltre abbiamo notato un ritorno alle realtà locali e regionali: non si poteva più sapere letteralmente cosa succedeva a un chilometro da casa e la tv era la risposta a questo problema”.
La più grande soddisfazione?
“Ancora una volta è stata la mia città a regalarmi una forte emozione: è di poco tempo fa il riconoscimento conferitomi dal sindaco della mia città Valter Orsi e dall’assessore alla cultura Barbara Corzato per il lavoro che svolgo e proprio per il legame che sento con le mie radici.

Anche se sto via mesi e mesi alla fine il mio cuore torna sempre qui. A livello lavorativo, lavorando per Sky o per la Rai quindi per produzioni che davvero in molti guardano, a volte mi ritrovo a passeggiare per strada e sentire “mai visto l’ultima puntata di?…” e sapere di tutto il lavoro che c’è dietro mi fa sorgere un sorriso dentro di me per tutto l’impegno che ci metto. Amo il mio lavoro e il consiglio che posso dare forse è anche il più semplice: la passione.
Lavoro anche 15 ore, di notte e nei weekend. Non puoi fare tutto questo senza una grande passione. Io mi ritengo uno dei fortunati perché non nego che è un mondo difficile ma non bisogna mai mollare”.