Cresciuto nelle giovanili del Venezia, Yuri Secco difende oggi per la seconda stagione la porta del Mestre. Poche settimane fa il giovane portiere si è infortunato alla mandibola in un violento contrasto aereo, ed è stato costretto a chiudere in anticipo la partita. L’infortunio non si è successivamente rivelato grave e Secco è tornato presto a difendere la porta arancionera.

Yuri ha completamente recuperato dall’infortunio?
Si, si trattava di una forte botta che, per il dolore momentaneo, mi ha impedito di proseguire la partita contro l’Adriese. Solo un grande spavento, per fortuna niente di grave.
Questo è il primo anno in cui gioca da titolare. Quanto è importante scendere in campo con continuità?
Per un portiere giocare con frequenza è fondamentale. Inizi a sentire la fiducia dell’allenatore e dei compagni ed in ogni partita acquisisci sempre più sicurezza. Se per un giocatore di movimento è importante trovare una continuità di prestazioni, per un portiere lo è ancora di più.
Yuri come giudica questa stagione?
Fino ad oggi penso che il percorso intrapreso sia positivo, per la squadra ovviamente ma anche per una mia crescita personale. Devo ancora migliorare in numerose situazioni ma, poco alla volta, lavorerò e mi perfezionerò per rendermi sempre più utile ai compagni. Sono felice che il campionato, nonostante le aspettative fossero altre, stia proseguendo con ottimi risultati e gran parte del merito va a Mister Zecchin che ha già dimostrato come sappia rapportarsi e lavorare bene con un gruppo così giovane.

Yuri, lei che portiere è? Quali sono i suoi modelli?
Come tutti i ragazzi della mia età, il mio idolo è Buffon. Un altro portiere a cui mi ispiro, magari meno scontato del precedente, è Perin, molto agile fra i pali e bravo nelle uscite, per me uno dei più completi in Serie A. Gli allenatori di oggi, e Mister Zecchin non fa eccezione, chiedono anche di giocare il pallone con i piedi e far partire l’azione dalla propria area di rigore per avere un’uscita più efficiente dalla difesa. In questo, che sta diventando sempre più frequente nel calcio odierno, devo sicuramente perfezionarmi.
Come si sta trovando in maglia arancionera?

A Mestre ho trovato un ambiente sano, un bel posto dove poter crescere e lavorare bene, togliendosi anche qualche soddisfazione. La squadra è stata costruita sapientemente ed infatti, nonostante il gruppo sia tra i più giovani del girone, noi ragazzi possiamo affidarci a compagni più esperti che nei momenti di difficoltà ci aiutano a non smarrirci e a ritrovare la bussola. Un esempio è Gianni Fabiano, ragazzo umilissimo che per noi rappresenta un punto di riferimento sia in campo che in spogliatoio.
Foto per gentile concessione di Marco De Toni