“Il mio archivio è un blob vivente che ormai si auto-alimenta e cresce a dismisura…” Graziano Arici. Costruire una macchina del tempo che dal 1860 porta ai giorni nostri attraverso le immagini più importanti e significative della storia. A Venezia si può fare perché la città appartiene a sé stessa e al mondo. Grazie all’archivio di un grande fotografo come Graziano Arici abbiamo il privilegio di osservare le dinamiche di un territorio attraverso eventi indimenticabili.
Graziano Arici e la mostra
Da non perdere quindi la mostra: Venezia 1860 – 2019 Fotografie dall’Archivio Graziano Arici, a cura di Graziano Arici e Cristina Celegon con Barbara Poli. Appuntamento alla Querini Stampalia, da sempre la casa dei veneziani, nel 2019 la Fondazione ha celebrato i suoi 150 anni con grandi eventi.
Le foto
L’archivio è un immenso patrimonio storico artistico che comprende un milione e mezzo di immagini, tra originali ottocenteschi, lastre e stereoscopie, stampe digitali: la memoria visiva della città. Graziano Arici, veneziano e da tempo residente ad Arles in Francia, nel 2017 decide di donarlo alla Fondazione Querini Stampalia.
Come nasce
Nasce così questa affascinante esposizione, oltre centocinquanta fotografie che documentano le trasformazioni sociali di una città, dalla fine della dominazione austriaca e l’annessione al Regno d’Italia, passando per le due Guerre mondiali, agli anni Sessanta e Settanta, ai grandi eventi in Piazza San Marco, ai mestieri di una volta oggi scomparsi, passando per il glamour della Mostra del Cinema al Lido Venezia.
Graziano Arici da Bogart e Bacall
Come non rimanere incantati guardando Humphrey Bogart e Lauren Bacall in gondola nel 1951, la passeggiata in piazza San Marco di Charlie Chaplin e Oona O’Neal nel 1959, la superba Ingrid Bergman del 1950. E ancora, Vittorio De Sica e Cesare Zavattini, Pier Paolo Pasolini con Aldo Moro e Giovanni Favaretto Fisca, Ezra Pound e Olga Rudge al funerale di Igor Stravinskij.
Venezia
. ©GRAZIANO ARICI ©GRAZIANO ARICI
Strepitosa l’immagine di un’alta marea a Rialto del 1962, prima dell’acqua granda. Un percorso importante quello di Graziano Arici, fotografo personale del musicista Luigi Nono, collabora negli anni con Palazzo Grassi, il Teatro La Fenice (sua la più grande collezione del Teatro devastato dal fuoco). Nell’89 è a Berlino a documentare la caduta del muro e in Bosnia e Sarajevo durante la guerra. Alla mostra tra le sue immagini sorprende il magnifico ritratto di un luminoso Gabriel Garcia Marquez del 1990. Celebre, la foto del concerto dei Pink Floyd a San Marco nel 1989.
Le date
La mostra rimane aperta sino al 30 agosto. Un’occasione speciale quindi per vederla e visitare la Querini Stampalia, casa museo del Settecento aperta eccezionalmente in questi giorni, dal martedì alla domenica, anche a Ferragosto, con il suo giardino con richiami moreschi e giapponesi, il bookshop e la caffetteria. Un tuffo nel passato attraverso la modernità degli spazi ridisegnati da Carlo Scarpa e Mario Botta.