“Si usa uno specchio di vetro per guardare il viso e si usano le opere d’arte per guardare la propria anima”. George Bernard Shaw. E se attraverso lo specchio riuscissimo a trovare anche l’anima? Se il vetro stesso fosse opera d’arte? Alchimia che si manifesta nella cultura millenaria del vetro soffiato. Da sempre stupisce e incanta grazie ai grandi maestri e alle loro tecniche di lavorazione.
Il vetro di Venini
Proprio quest’anno Venini ha festeggiato il Centenario. Cent’anni di arte e bellezza, un patrimonio che affonda le radici nella cultura veneziana del milleduecento, capace di rinnovarsi costantemente unendo tradizione ed estetica contemporanea. Per l’arte vetraria è un momento importante, grandi mostre e convegni tra Venezia e Murano.
Le stanze del vetro
L’Isola di San Giorgio, grazie al progetto LE STANZE DEL VETRO, da quasi un decennio ospita eventi imperdibili organizzati nell’ala ovest dell’ex Convitto a San Giorgio Maggiore, 650 mq di superficie espositiva.
Dopo il successo dell’Arca di vetro, la collezione di animali di Pierre Rosenberg, un altro appuntamento ci attende e rappresenta sicuramente la storia del vetro attraverso le innovazioni dei più celebri e talentuosi artisti: “Tapio Wirkkala e Toni Zuccheri alla Venini”, a cura di Marino Barovier.
Il vetro e le sue “due” mostre
Si tratta di due mostre parallele dedicate a leggendari maestri e designer conosciuti in tutto il mondo e che ebbero una straordinaria esperienza muranese in fornace Venini. Focus sui favolosi anni ’60, fatti di creatività, avanguardia, esposizioni alla Biennale. In mostra 200 opere di superba bellezza. Virtuosismi, trionfo del colore, spettacolarità delle forme, il tutto plasmato dalla perfezione tecnica dei maestri vetrai. E pensare che quando il finlandese Wirkkala entrò in fornace a Murano “con le maestranze parlavano a gesti o attraverso i disegni” ha raccontato Barovier. Alchimia pura.
Anche i nomi dei protagonisti del vetro sembrano usciti dalle favole: Wirkkala e Zuccheri
Tapio Wirkkala (1915 – 1985), nasce ad Hanko affascinante città portuale della Finlandia del sud. Artista completo: designer, scultore, grafico, le sue opere sono conservate nei maggiori musei del mondo da New York a Parigi. Spirito nordico, ha rappresentato il vetro come ghiaccio e diamante, sperimentando una volta giunto a Venezia, il virtuosismo del colore, forte della sua esperienza presso la manifattura Iittala.
Amico dell’architetto e designer Gio Ponti, deve a lui l’incontro con Venini nel 1959 e l’inizio della collaborazione con la Vetreria. Così Venezia diventerà una seconda patria. Dalle trasparenze nordiche passerà a nuove combinazioni cromatiche come la serie“Bolle” presente alla Biennale del 1966. Assoluti capolavori, queste bottiglie avranno un successo planetario.
Wirkkala in particolare ha saputo valorizzare la tecnica a “Incalmo”. Si tratta di un procedimento speciale: due diversi tipi di vetro, lavorati separatamente, vengono fusi insieme per ottenere un singolo oggetto con aree separate differenziate per colori.
Sembra magia e praticamente lo è, una perfezione tecnica di artisti e maestranze che continua a meravigliarci. Come non restare incantati dai piatti di Tapio e dalla serie Coreani.
Il secondo maestro del vetro
Toni Zuccheri (1936-2008) è stato definito giustamente poeta del vetro e della natura.
Artista completo (architetto, designer, scultore) di origine friulana, nasce a San Vito al Tagliamento in una famiglia votata all’arte. Il padre Luigi era un pittore molto apprezzato da Giorgio de Chirico.
Negli anni ’60, Toni Zuccheri prende spunto dal tema prediletto del padre, pittore animalista, realizzando come designer alla Venini un “Bestiario” di creature in vetro policromo presentato alla Biennale del 1964 che diventerà famoso in tutto il mondo.
Celebre la collaborazione con Gio Ponti. Insieme progetteranno un nuovo sistema di vetrate: “Vetrate Grosse”. Artista virtuoso, la sua tecnica spaziava dal metallo, al marmo, al legno, all’oreficeria. Sperimentazione sulla materia vitrea e sui processi di lavorazione sono le sue note distintive. Audacia e innovazione che ammiriamo nella strepitosa Fenice in vetro policromo e bronzo e nelle coppe della serie Ninfee.
Il progetto
Il progetto espositivo Tapio Wirkkala e Toni Zuccheri alla Venini. Due mostre a Le Stanze del Vetro è accompagnato da preziosi cataloghia cura di Marino Barovier e Carla Sonego. Le due monografie illustrano rispettivamente il lavoro di questi artisti alla Venini, ricostruito attraverso un’accurata ricerca documentaria basata sia sul materiale d’archivio della vetreria che da quello messo a disposizione dagli eredi.
Quando il vetro crea strani collegamenti
Quando vedo una bella mostra mi capita spesso di finire in una sorta di “serendipity “. Tradotto in breve è l’occasione di trovare felicemente una cosa inaspettata mentre ne stai cercando un’altra. Molte scoperte scientifiche sono nate così. Termine coniato in inglese dallo scrittore Horace Walpole, preso dall’antico nome persiano dello Sri Lanka Serendip. Tutto questo a proposito del Centenario di Venini. Ho infatti scoperto casualmente un collegamento con “L’annunciazione della Vergine” di Veronese alle Gallerie dell’Accademia.
Un tuffo nel passato
Andiamo per ordine, il 2 ottobre 1921 l’avvocato milanese Paolo Venini e l’antiquario veneziano Giacomo Cappellin fondano la “Vetri Soffiati Cappellin Venini & C”, progetto ambizioso che coinvolge l’artista veneziano Vittorio Zecchin come Direttore artistico. Sarà un’avventura strepitosa, cambiamenti degli schemi tradizionali, apertura alle avanguardie artistiche, padronanza delle tecniche di lavorazione.
Il vetro si trasforma in Veronese
Nello stesso anno Zecchin crea il celebre vaso Veronese, talmente bello che diventerà simbolo dell’azienda. Morbido e bombato trae ispirazione dal vaso che troviamo nel celebre dipinto di Paolo Veronese. È un quadro stupendo, vado spesso a vederlo soprattutto per l’angelo che sembra voler uscire dalla tela, ma la prossima volta tornerò alle Gallerie per guardare meglio il vaso tondeggiante e trasparente vicino alla Madonna.
Nel percorso serendipity, vi consiglio anche Ca’ Pesaro
Troverete il capolavoro di Vittorio Zecchin “Mille e una notte”. Dopo Zecchin passerete a Klimt e alla sua “Giuditta II” rimasta felicemente a Venezia, mentre a Roma a Palazzo Braschi fino al prossimo marzo è aperta la mostra “Klimt. La Secessione e l’Italia” realizzata in occasione dei 110 anni dalla premiazione di Gustav Klimt all’Esposizione Internazionale d’arte di Venezia del 1911.
Tapio Wirkkala e Toni Zuccheri alla Venini. Due mostre a Le Stanze del Vetro.
A cura di Marino Barovier
LE STANZE DEL VETRO
Progetto di Fondazione Giorgio Cini onlus e Pentagram Stiftung
Venezia, Isola di San Giorgio Maggiore
21 novembre 2021 – 13 marzo 2022
Dott.ssa Elisabetta, le foto che affiancano e illustrano il Suo articolo, rendono meglio di tutto la bellezza delle opere di questi due artisti. Sono immagini bellissime per comprendere il valore e la qualità delle opere in mostra. Occuparsi del vetro a Venezia è un obbligo; una scuola lunga otto secoli, ma sempre capace di rinnovarsi e suscitare emozioni, come sanno fare i due artisti Tapio Wirkkala e Toni Zuccheri. Anche il dettaglio del vaso nel quadro L’annunciazione della Vergine di Veronese dimostra come Lei conosca benissimo la sua città e i luoghi museali, facendoci fermare lo sguardo su questi dettagli così calzanti per la storia dell’arte veneziana. Non Le sfugge nulla! Complimenti per questo articolo che ci fa conoscere l’evoluzione artistica della scuola veneziana del vetro, capace di rinnovarsi come la Fenice di Toni Zuccheri.
Quanta bellezza in questa arte “sfociata nel vetro”.
Fantastiche le opere di Tony Zucchero, poeta del vetro e della natura. Il dialogo tra padre e figlio, Luigi e Tony, mi ha colpita. Una continuita’ di affetti, amore per la natura , e diversita’ di vedute, che attraverso, l’arte incanta.
Perdonate la “y” di troppo:Toni Zuccheri
Sai veramente valorizzare gli artisti con foto molto interessanti!
Grazie Elisabetta
Poteva mai mancare nelle presentazioni della dott.sa Pasquettin un invito alle esposizioni dei grandi artisti del vetro. La magia della lavorazione di questa materia credo sia appannaggio esclusivo della città di Venezia, che giustamente ne va fiera e non perde occasione di fornircene i migliori risultati. Meritano di essere viste tali opere seguendo le tracce indicate dell’autrice dell’articolo. E come al solito grandi complimenti a chi le ha presentate con tanta maestria.