La comunicazione è arrivata come un fulmine al ciel sereno. Una nota dell’ufficio stampa nel pomeriggio di venerdì ha informato che Zeno D’Agostino ha presentato le dimissioni irrevocabili al Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini da Presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Orientale. Nella stessa nota si è sottolineato che il ministro, compresa la situazione, le ha accettate ringraziando il presidente per il lavoro svolto in questi anni. Per evitare retropensieri e fraintendimenti lo stesso D’Agostino ha tenuto a precisare che si tratta di una decisione che “trae origine da necessità di natura esclusivamente familiare”.
D’agostino riceve i complimenti di Fedriga e Serracchiani
Altro non è emerso, tanto più di motivazioni di carattere politico anche perchè il manager veronese, alla guida del porto di Trieste da febbraio 2015 e il cui incarico si sarebbe dovuto concludere il prossimo 15 dicembre, ha sempre goduto di una stima trasversale come stanno a dimostrare le reazioni che ci sono state subito dopo la notizia.
Per il presidente della Regione Friuli Venezia, Giulia Massimiliano Fedriga, D’Agostino “con la propria capacità d’innovare e di fare sistema, è stato uno dei motori della forte crescita dei porti del Friuli Venezia Giulia avvenuta negli ultimi anni e ha segnato in positivo la storia di questo comparto strategico”. L’ex presidente della Regione e attuale deputata Dem Debora Serracchiani ha affermato di “essere orgogliosa di aver fatto a suo tempo una scelta giusta e di aver compiuto assieme a Zeno il primo importante tratto di strada che poi ha proseguito con immutato impegno e standing istituzionale”.
Le dimissioni avranno comunque effetto dal prossimo 1 giugno
“Ci sarà ancora tempo nei prossimi mesi per i bilanci finali – ha voluto sottolineare D’Agostino – e i saluti ai lavoratori, cittadini e a tutte le rappresentanze della società civile. Voglio intanto esprimere gratitudine alle istituzioni che hanno riposto in me la fiducia e che mi hanno consentito di svolgere serenamente l’incarico. Ringrazio il ministro Salvini per aver accettato la richiesta e il viceministro Rixi, che è stato punto di riferimento per ogni azione portata avanti insieme alla Regione Friuli Venezia Giulia con il presidente Fedriga e tutti gli enti del territorio”.
“In questi anni – ha aggiunto – lo scalo ha lavorato in modo intenso e proficuo. Gli obiettivi raggiunti sono stati eccezionali, ed ora il porto di Trieste, con Monfalcone e il sistema intermodale che abbiamo costruito, è diventato un modello a livello internazionale. Importanti investimenti, un network ferroviario europeo, cantieri aperti e soprattutto nuovi posti di lavoro. La città ha un nuovo porto proiettato nel futuro. E sono onorato di averlo guidato per quasi un decennio”.
Edoardo Rixi
D’Agostino attualmente è anche presidente di ESPO – European Sea Ports Organization con sede a Bruxelles, l’associazione che raggruppa gli scali commerciali europei, incarico che dovrebbe mantenere. D’Agostino ha ricoperto la carica di presidente di Assoporti – l’Associazione dei porti italiani, di amministratore unico di RAM Logistica, Infrastrutture e Trasporti Spa, nonché quella di segretario generale dell’Autorità Portuale di Napoli, amministratore delegato di LOGICA Scarl, direttore generale dell’Interporto di Bologna e responsabile strategie, sviluppo e marketing dell’Interporto Quadrante Europa di Verona. “Comprendiamo e rispettiamo la sua decisione, presa per motivi personali. A lui – ha dichiarato il vice ministro leghista Edoardo Rixi – va il nostro ringraziamento per il suo contributo e per l’energia positiva che ha portato all’interno di un comparto che riteniamo fondamentale per il Paese”.
Unanimi, come detto, le attestazioni di stima ma Capozzella si preoccupa per il futuro
Per Claudio Giacomelli, consigliere regionale di Fdi, e la deputata meloniana Nicole Matteoni “il porto è cresciuto notevolmente in questi nove anni, e di questo non possiamo che esserne riconoscenti e riconoscono a D’Agostino cui va il merito di aver rilanciato l’area portuale di Trieste, ottenendo una posizione privilegiata in termini di leadership nazionale ed internazionale”. Anche dal Movimento 5 Stelle, con la regionale Rosaria Capozzi, arrivano attestazioni di stima e l’augurio “di rivederlo qui presto con altro ruolo”, mentre per il collega di partito Mauro Capozzella “preoccupa e pone incertezze su futuro dello scalo che ha raggiunto sotto la sua guida posizioni di altissimo livello”.
Fare presto per trovare un nuovo “D’Agostino”
Ora, in effetti, per il Porto di Trieste si apre uno scenario di non facile lettura. Se è vero che, come detto da Massimiliano Fedriga, “al momento non ci sono nomi per il successore”, è anche vero che l’esigenza è quella di fare presto per evitare che si apra un preoccupante vuoto di potere che non farebbe di certo bene al futuro dello scalo giuliano .