Per migliorare l’efficienza del trasporto marittimo europeo ed aumentarne la competitività l’Unione Europea, al termine di un lungo precorso di studio e verifica, ha previsto di realizzare delle procedure amministrative e doganali semplificate e condivise, da far valere in tutti i porti europei. Come avviene in questi casi, trattandosi di una regolamentazione tecnica nella quale devono essere ristretti i margini di diversità nazionale, è stato emanato un regolamento il 2018/1239. Con il quale è stata prevista la costituzione di un sistema di interfaccia telematica operativa per le navi in arrivo ed in partenza dai porti comunitari. Questo sistema, denominato European Maritime Single Window environment (EMSWe), si basa su procedure informatiche semplificate ed armonizzate rispetto a quelle preesistenti. Quando pienamente operativo, costituirà il supporto unico per la gestione del traffico marittimo portuale in tutta Europa.
Il perchè

Questo perchè la nostra quotidianità è caratterizzata ormai dalla possibilità di ottenere qualsiasi bene con una velocità ed una puntualità sorprendente. Ciascuno di noi si aspetta di poter ordinare un oggetto online ricevendolo in pochi giorni a casa propria. Ciò è possibile grazie alla sempre più efficiente rete logistica di distribuzione e di approvvigionamento che ci circonda. Alla cui base si trova il trasporto marittimo internazionale, attraverso il quale passa il 90% del volume ed il 70% del valore delle merci a livello globale. Questo dato fa capire come l’efficienza e la competitività operativa delle attività portuali costituisca un nodo fondamentale per l’economia e la nostra vita quotidiana.
Cosa è il Single Window

Il Single Window è il sistema che gestisce la procedura relativa ai dati ed alle comunicazioni che vengono fornite dalle navi, al momento dell’ingresso nei porti. E sono gestiti dalle varie autorità nazionali, per le finalità del controllo delle merci, il pagamento dei diritti e le diverse prescrizioni e regolamentazioni.
In Italia questo sportello viene gestito dall’agenzia delle dogane e dei monopoli. Mentre il Comando Generale del Corpo delle Capitanerie di porto sta sviluppando la nuova Maritime Single Window. Che dovrà essere operativa a livello europeo dal 2025.
La sfida italiana con le Single Window europee

La nuova sfida che la Guardia Costiera sta infatti affrontando riguarda l’armonizzazione delle procedure nazionali. Attualmente nella Single Window italiana, con le restanti single Window Europee. Così da consentire al traffico marittimo di avvalersi di un’unica procedura in tutto il continente.
Per realizzare questo obiettivo sono state preliminarmente prese in esame le diverse attività e prescrizioni previste. Allo scopo di sintetizzarle in un unico sistema di interoperabilità che, coinvolgendo le necessità dell’insieme dei soggetti coinvolti, riesca a creare un solo database armonizzato. Che contenga ed organizzi tutti gli obblighi previsti per l’arrivo, la sosta e la partenza dai porti comunitari, nelle diverse realtà nazionali.
Il sistema processerà tutti i dati forniti nelle diverse fasi dell’attività portuale che, secondo la verifica operata nel luglio del 2021, assommavano a 1115 suddivisi in 91 gruppi. Numero che è stato progressivamente raccolto in gruppi omogenei, per consentire le interconnessioni tra i singoli portali nazionali, single window, e quello europeo, european single window.
Questa opera di razionalizzazione ha portato ad ottenere, nel marzo del 2022, un unico sistema di messaggi per le 48 formalità che sono risultate essenziali.
La sinergia

In questo percorso di miglioramento della gestione portuale, il confronto e la sinergia con Federagenti, l’associazione di categoria degli agenti marittimi, è risultata cruciale al raggiungimento degli obiettivi dell’European Maritime Single Window Environment. In questo senso è importante il protocollo d’intesa tra il Comando Generale delle Capitanerie di porto – Guardia Costiera e Federagenti, che è stato firmato a Taranto. Nell’ambito dell’assemblea pubblica di Federagenti sul tema “Porto Italia nel mondo che cambia” il 20 ottobre 2023.
Per comprenderne l’importanza, si deve ricordare come sia oramai assodato che la gestione delle procedure portuali, ed il loro miglioramento, passi attraverso la collaborazione virtuosa tra pubblico e privato. In questo caso tra la Capitaneria di porto e l’associazione nazionale degli agenti e raccomandatari marittimi.
Sin dal 1965, 4 anni prima che l’uomo arrivasse sulla Luna, il mondo marittimo prendeva coscienza di un problema comune. Ovvero del tempo perso dalle navi, ormai sempre più veloci ed efficienti, nell’espletamento delle pratiche burocratiche necessarie per le attività portuali.
Prima del Single Window un po’ di storia

Nasceva così l’Imo Fal Convention che, ben prima dell’avvento dei sistemi informatici, provò a risolvere il problema dei tempi improduttivi della nave, tentando di realizzare la prima standardizzazione dei processi a livello mondiale.
Sarà solo nel 2010 che la Commissione Europea cercherà la soluzione ai problemi identificati dalla Fal Convention con l’informatica e con l’introduzione di una vera rivoluzione. E’ la nascita del concetto di National Maritime Single Window.
In Italia fu il Comando Generale delle Capitanerie di porto che raccolse la sfida di creare un sistema informatico Single Window.
Evidente che non poteva trattarsi solo di informatizzazione delle procedure che, per quanto indispensabile, non costituisce un reale cambiamento se non preceduta dalla necessaria standardizzazione dei processi amministrativi marittimi. Questione ben più gravosa e complessa, in particolare in una realtà come quella italiana che vede la presenza di ben 117 porti. Diversi tra loro per dimensioni, traffici, strutture portuali e connessione.
Affrontando questo tema con le necessarie verifiche sul campo, si rese evidente il ruolo fondamentale giocato dalla principale utenza dei sistemi portuali. Quella rappresentata dai raccomandatari marittimi che, fin da subito, svolse un ruolo determinante, al fianco della Capitaneria di porto, per lo studio che ha condotto alla standardizzazione dei processi amministrativi. E quindi alla realizzazione del sistema informatico.
La svolta nel 2020 con il Single Window

Attraverso varie modifiche, concordate con Federagenti che continua la collaborazione con lo staff tecnico della Capitaneria di porto, si sta giungendo al perfezionamento di un sistema di gestione. Che, attraverso l’interoperatività del flusso dei dati verso tutti i settori del trasporto di merci, supera ormai i confini del porto. Perfezionando quella catena logistica intermodale che ci assicura le consegne puntuali e rapide alle quali siamo abituati.
L’organizzazione mondiale marittima – IMO agenzia dell’Onu per il traffico marittimo mondiale – nel 2020, in considerazione della sempre crescente sincronizzazione delle operazioni nave con i servizi tecnico nautici, gli operatori dei terminal e con i mezzi di trasporto, gestiti tramite i Single Window, emana le linee guida Just in Time.
Queste importanti linee guida, partendo dalla considerazione che le navi mercantili trascorrono il 9% del loro tempo in rada, in ancoraggio, in attesa di entrare in porto, emettendo così quantità di scarichi inquinanti rilevanti ed inutili, tende a coordinare armatori, operatori navali, noleggiatori, agenti marittimi, autorità portuali, terminal, fornitori, allo scopo di ottimizzare la velocità di navigazione, in relazione alla disponibilità del porto di destinazione.
L’obiettivo del Single Window

Le navi devono cioè giungere in porto quando è disponibile così da consentire a piloti e ai servizi tecnico-nautici, di assicurare l’immediato accesso alla banchina.
Questo approccio olistico, come viene definito dall’IMO, risulta più facile per alcuni tipi di navi, in particolare le portacontainer. Mentre risulta più complicato per altri tipi di traffico ove risultano maggiori gli ostacoli di carattere contrattuale e burocratico.
Soprattutto per questi risulta fondamentale la partecipazione degli agenti e raccomandatari marittimi ed in particolare in un porto complesso ed articolato come quello di Venezia. Nel quale Federagenti è presente sin dal 1946, che deve sempre più affacciarsi alle sfide del futuro.