La location è quella del Novotel di Mestre, la stessa che Stefano Serena scelse per presentarsi alla città, quasi dieci anni or sono. Se aggiungiamo il fatto che le occasioni in cui il presidentissimo Mestre Calcio ha indetto una conferenza stampa, in questi dieci anni si contano sulle dita di una mano, gli elementi di interesse ci sono tutti. Elementi conditi da qualche preoccupazione, soprattutto fra i tifosi: “se molla, siamo nei guai”, questa la sintesi dei commenti, sui social e nei ritrovi degli appassionati.
Serena e il legame con il Mestre calcio


Con questi presupposti e con la consueta puntualità, Serena si presenta all’appuntamento con la stampa, accomodandosi al tavolo. Davanti a lui, oltre ai giornalisti, una quarantina di tifosi, la rappresentanza che lui stesso aveva richiesto. Il timore più grande svanisce con le prime parole del presidente, incentrate sulla prossima stagione sportiva. “Bene, intanto rimane” avrà pensato più di qualcuno in sala. Serena resterà prudente: “Non siamo mai stati tipi da proclami”. In effetti, anche in concomitanza delle stagioni vincenti, il club di via Baracca aveva sempre volato piuttosto basso, come a dire: ci giudicherete dai fatti.
La stagione del Mestre calcio


Giudizi che non sono mancati neppure durante la stagione appena conclusa, non positivi stavolta, dovuti ai risultati sotto le attese della squadra arancionera. Giudizi a cui Serena non vuol sottrarsi, ma specificando: “Le critiche servono, sono utili per capire dove si sbaglia, ma non si deve mai scendere sul personale, tanto meno arrivare agli insulti, che non sono tollerabili”.
Stadio e speranze


Chiarito questo argomento il presidente passa oltre, facendo un excursus sulla situazione, da troppo tempo pesantemente condizionata dalla precarietà degli impianti: “Ci auguriamo che il progetto del Bosco dello Sport vada avanti, la realizzazione di quelle opere sarebbe fondamentale per programmare un futuro importante”. Sottintendendo che qualora il progetto si realizzasse, anche il Mestre si farebbe trovare pronto per poter usufruire dell’impianto.
Il Mestre calcio e il Baracca ancora fermo


Ma nel frattempo si guarda al presente o quanto meno all’immediato futuro: “Allo stadio Baracca qualcosa si è fatto, ma i lavori vanno a rilento. Noi non suoniamo campanelli, ma ci aspettiamo che l’Amministrazione mantenga le promesse fatte”.
Già, quelle sentite più volte sull’adeguamento dello stadio di Mestre per permettere alla squadra di programmare un futuro che possa andare oltre l’attuale categoria.
Serena resta, conferma lo staff ma vuole il “suo” stadio


“Non è facile in queste condizioni programmare le stagioni, sapendo che in caso di promozione in serie C non sapremmo dove andare a giocare”, sottolinea Serena. Il presidente prosegue: “Per la prossima stagione confermo tutto lo staff tecnico, i mister e il direttore sportivo. Per quanto riguarda i giocatori – sempre che ci sia anche la loro disponibilità – saranno confermati coloro che hanno reso di più. Sarà una squadra che punterà sui giovani di talento, con l’inserimento di qualche promessa del settore giovanile arancionero e delle pedine di maggiore esperienza a completare la rosa”.
E conclude: “Ovviamente il presupposto è quello di migliorare il rendimento, rispetto a quello della stagione passata, ma è certo che se la squadra dovesse lottare per il primo posto, non sarò certo io ad entrare in spogliatoio a dire di rallentare la corsa”.
Qualcuno risponderà?


Già, non abbiamo dubbi: chi lo conosce sa che queste cose non rientrano nella sua mentalità di uomo vincente.
Per il resto, per non essere il tipo da suonare campanelli, giovedì al Novotel Serena lo ha suonato eccome e ripetutamente. Ora sta all’amministrazione metropolitana e ai suoi uffici competenti rispondere ed aprire quella porta. Mestre attende.
Credits: Tommaso Scabello

